Il camcording costa caro

Il camcording costa caro

Colto in flagrante, un giovane francese è stato condannato a quattro mesi di carcere e a pagare una multa simbolica di un euro
Colto in flagrante, un giovane francese è stato condannato a quattro mesi di carcere e a pagare una multa simbolica di un euro

Chissà se ne valeva la pena: catturare durante una proiezione al cinema un film con Nicolas Cage, Bangkok Dangerous , è costato a uno spettatore francese quattro mesi di prigione (con sospensione della pena) e una multa simbolica di un euro.

I fatti risalgono all’agosto 2008, quando nelle sale del cinema Pathé di Caen veniva proiettato il film appena uscito in Francia Bangkok Dangerous . Un allora ventenne disoccupato è stato colto sul fatto dal personale di sala che ha tempestivamente avvertito la polizia: una volta condotto in centrale il giovane ha dichiarato che fosse la prima volta che effettuava il camcording e che lo faceva solo per poterlo poi rivedere a casa. Anche se poi ha anche dichiarato di avere l’ intenzione di condividerlo in Rete se il materiale registrato fosse risultato di buona fattura.

Nel corso del processo, conclusosi questa settimana, la Federazione nazionale del cinema francese si è costituita parte civile. Il camcording, d’altronde, è un aspetto della pirateria contro cui le major stanno cercando di trovare una soluzione definitiva, ritenendo che al pari del DVDrip (o DVDscr) contribuisca al calo delle entrate del settore.

Per questo l’industria fa pressione sulle sale affinché si rafforzino i controlli durante le proiezioni e ha sviluppato sistemi basati su occhiali con visori speciali da far utilizzare alle sentinelle .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
8 feb 2010
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