Il futuro aumentato secondo Google

Il futuro aumentato secondo Google

Intervenuto nel corso di IFA, Eric Schmidt ha parlato di un search capace di anticipare le richieste degli utenti. In attesa dell'età dell'umanità aumentata, presentato un nuovo tool per la traduzione simultanea
Intervenuto nel corso di IFA, Eric Schmidt ha parlato di un search capace di anticipare le richieste degli utenti. In attesa dell'età dell'umanità aumentata, presentato un nuovo tool per la traduzione simultanea

L’età dell’umanità aumentata. Un futuro non troppo remoto in cui tutti i dispositivi connessi lavoreranno autonomamente, riuscendo persino ad anticipare le specifiche richieste degli utenti. Che dunque avranno a disposizione degli assistenti intelligenti, capaci di portare sulle loro dita le informazioni desiderate. Perché l’umanità realizzerà un sogno: giungere alla conoscenza di tutte le cose .

Non si tratta di un estratto di un filosofico volume di qualche visionario della tecnologia. Sono parole del CEO di Google Eric Schmidt, recentemente intervenuto nel corso dell’ultima edizione di IFA, la più grande fiera europea dedicata all’elettronica di consumo.

E chi reciterebbe la parte del leone in questa imminente età dell’umanità aumentata? Certamente un broadband che sia davvero ubiquo, o la capacità dei vari dispositivi di lavorare come un unico cuore pulsante. Ma, almeno secondo Schmidt, una grossa mano la darebbe il search, che risulti più veloce, automatico e soprattutto personale .

Un search che fornisca ad un ipotetico appassionato di storia risultati in tempo reale circa il luogo che sta visitando. O che capisca il motivo per cui un utente abbia chiesto indicazioni a sfondo meteorologico. Device che comprendano in anticipo i reali desideri degli utenti. La concretizzazione – sempre secondo Schmidt – di quella visione esposta da Bill Gates nel lontano 1990, su un’informazione a portata di dita.

E non solo. Il CEO di BigG ha presentato alla platea di Berlino un’espansione del servizio di traduzione che permetterà a due persone che parlano lingue diverse di comunicare a mezzo Android. Trattasi in sostanza di una specifica app per la traduzione simultanea , che garantirebbe a due interlocutori di comprendersi pur dovendo attendere il lavoro dei loro device mobile.

Un tool come questo dovrebbe rappresentare, secondo Schmidt, la dimostrazione di un un’unica grande convergenza di dispositivi, come per realizzare un vasto obiettivo comune. I prossimi lanci di Google TV e Google Music saranno così momenti cruciali per l’evoluzione dell’azienda di Mountain View verso una tecnologia al servizio degli utenti. Attendendo l’umanità aumentata targata BigG.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
8 set 2010
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