Il Ministero si rimangia un bando per sw proprietario

Il Ministero si rimangia un bando per sw proprietario

4,5 milioni di euro non saranno investiti in software Microsoft, come previsto da un bando che è stato ritirato dopo il ricorso dell'Associazione Software Libero. Un monito per tutta la PA italiana. Stallman: bene così
4,5 milioni di euro non saranno investiti in software Microsoft, come previsto da un bando che è stato ritirato dopo il ricorso dell'Associazione Software Libero. Un monito per tutta la PA italiana. Stallman: bene così

C’è grande entusiasmo tra i sostenitori dell’open source in queste ore, ed è più che comprensibile: per la prima volta, e grazie ad un ricorso diretto dell’ Associazione Software Libero (Assoli) , il il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ritirato un bando di gara per la fornitura di software in quanto escludeva il software a codice aperto . Un bando dal valore elevato: 4,5 milioni di euro.

Lo racconta la stessa Associazione, spiegando che il bando del contendere era stato emesso il 16 febbraio 2006 e contemplava la fornitura al Ministero di solo software Microsoft , in particolare solo da parte di Rivenditori autorizzati da Microsoft a commercializzare i propri prodotti, secondo la qualifica di Large Account Reseller .

Una situazione contro cui l’Associazione assieme alla società open source Evolutiva srl aveva presentato ricorso al TAR , un ricorso che all’apparenza era destinato a vincere ma che ora è superato: il Ministero del Lavoro ha cancellato quel bando di gara.

“Abbiamo vinto – spiegano quelli dell’Associazione – e dunque il risultato più evidente è che non verranno spesi oltre 4,5 milioni di euro, derivati dai contributi dei cittadini italiani, nell’acquisto di licenze di software proprietario senza aver prima valutato tutte le possibili soluzioni tecnologiche adottabili e tanto meno senza aver considerato la possibilità di utilizzare software libero”.

Una vicenda, dunque, che testimonia come nonostante i ripetuti interventi governativi sull’argomento, l’ osservatorio dedicato e i più recenti orientamenti del CNIPA, ancora oggi molte pubbliche amministrazioni nel valutare le proprie esigenze di software tendano ad analizzare esclusivamente le soluzioni proprietarie e si spingano ad introdurre specifiche proprietarie persino nei bandi di gara.

“Ma il risultato più importante – sottolinea l’Associazione – è il successo di una azione di controllo e vigilanza dell’attività delle istituzioni, in un ambito – quello delle tecnologie informatiche – che troppo spesso obbedisce a pressioni di alcune aziende e a mere ragioni “tecniche” piuttosto che considerare gli interessi della collettività quali l’accesso libero e garantito alle informazioni (formati aperti) e il diritto di aver fiducia negli strumenti adottati per il funzionamento della cosa pubblica (software libero). Non ultimo, il diritto di vedere il pubblico denaro speso in una logica di servizio alla cittadinanza e non di lucro per pochi oligopoli stranieri”.

Congratulazioni all’attività dell’Associazione sono giunti, tra gli altri, dal professore del Politecnico di Torino Angelo Raffaele Meo, già presidente della Commissione Stanca. Richard Stallman, fondatore del progetto GNU, ha commentato: “Questa è una buona notizia”.

“Il nostro lavoro non si conclude qui – ha dichiarato ieri il presidente di Assoli, Paolo Didonè – anzi, questo va considerato il punto di inizio di una nuova fase nella vita e nell’azione dell’Associazione per il Software Libero che rilancia la sfida con due nuove campagne di adesione ai fini di proseguire con le battaglie a favore della libertà in ambito informatico: 100 soci entro il 2007 e Assolimprese”.

Punto Informatico ha chiesto al Ministero del Lavoro un commento sulla questione del bando che, nonostante la disponibilità dell’ufficio stampa del Ministero, non è stato possibile ottenere prima della stesura di questo articolo.

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Pubblicato il 5 apr 2007
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