Instagram e la guerra ai fake col machine learning

Instagram e la guerra ai fake col machine learning

Via le interazioni non autentiche: il pugno duro di Instagram, che ricorrendo a tool di machine learning intensifica la propria lotta ai fake.
Instagram e la guerra ai fake col machine learning
Via le interazioni non autentiche: il pugno duro di Instagram, che ricorrendo a tool di machine learning intensifica la propria lotta ai fake.

È guerra dichiarata ai fake e a coloro che fanno ricorso ad applicazioni o servizi di terze parti per gonfiare il contatore dei propri follower su Instagram: la piattaforma annuncia oggi una nuova iniziativa che facendo leva sulle potenzialità del machine learning mira ad eliminare dalle bacheche degli utenti ogni sorta di attività ritenuta non autentica. Tutti gli influencer-wannabe che si affidano a scorciatoie per ampliare il proprio pubblico sono dunque avvisati.

Instagram contro fake e bot

La dinamica è ben nota: ci si affida a servizi (perlopiù a pagamento) che promettono di aumentare il numero dei seguaci e in poco tempo il counter effettivamente sale. Andrebbe poi però verificato se i profili che ci seguono sono reali oppure dei bot e in che modo sono arrivati alla nostra bacheca. Spesso gli utenti vengono agganciati tramite un like, un commento o un follow che nel giro di poco tempo sparisce. L’unico obiettivo dell’interazione è quello di ottenere in cambio lo stesso trattamento e aumentare così la popolarità. Una pratica in palese violazione delle policy di Instagram, ma fino ad oggi attuata in modo tutt’altro che nascosto. Le cose stanno per cambiare.

A partire da oggi rimuoveremo i like, i follow e i commenti non autentici provenienti dagli account che utilizzano applicazioni di terze parti per incrementare la loro popolarità. Abbiamo sviluppato tool basati sul machine learning per aiutarci a idendificare chi fa uso di questi servizi e per rimuovere le attività non autentiche.

Instagram contro le attività non autentiche sulla piattaforma

Instagram sconsiglia inoltre fortemente di cedere a terzi le proprie credenziali di accesso alla piattaforma, poiché username e password potrebbero essere impiegati per altre finalità da eventuali malintenzionati. Agli interessati verrà mostrato un avviso che invita a cambiare il codice segreto per il login.

Le persone che utilizzano questo tipo di applicazioni condividono il loro username e la password, così che l’account possa essere usato dai servizi di terze parti per generare like, follow e commenti. Non solo questo costituisce un comportamento dannoso per la community di Instagram, ma mette a repentaglio la sicurezza.

Solo interazioni autentiche

Alcuni potrebbero dunque vedere a breve scendere il numero mostrato dal contatore dei follower, come risultato del repulisti annunciato oggi. Riteniamo che la scelta di Instagram punti nella giusta direzione, al fine di garantire sempre più che le interazioni tra gli account siano frutto di un’attività autentica, generata da un utente verso un altro utente e non da un bot o da un’applicazione la cui unica finalità è quella di simulare un like, un commento o un follow per portare traffico e visibilità su un determinato profilo. Ricorrere al machine learning per analizzare l’enorme mole degli scambi che quotidianamente prendono vita sulla piattaforma può rivelarsi una scelta azzeccata, anche se difficilmente sarà in grado di risolvere il problema una volta per tutte.

Fonte: Instagram
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Pubblicato il
20 nov 2018
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