Stoccolma – “Come tutti gli strumenti, anche Internet vale per come viene utilizzata. Se chi insegna ai giovani può spiegare loro come utilizzare tutta questa tecnologia che ci circonda e aumentare la loro curiosità… allora questa può essere una cosa importante”. Così Isaac Stern, celebrato musicista, ha affrontato i giornalisti parlando della rete nella capitale svedese.
Il 79enne Stern, che a Stoccolma ha ricevuto il Premio “Polar Music” condiviso con Bob Dylan, ha spiegato che a suo parere Internet potrebbe riportare la musica classica tra i giovani. “Il più grande problema con la musica, ha sostenuto, non è come si suona, ma perché… e quanta informazione di vita si riesce ad inserire tra una nota e l’altra. Tutto questo non può essere fatto da una macchina, ci vuole una mente giovane”.
Ma, secondo Stern, il vero ostacolo per la musica classica è stato il sistema educativo “che ha fallito… qualsiasi bimbo capisce ritmo e suono… e se questo facesse parte dell’educazione e della formazione a tutti i livelli scolastici, entro 30 anni la musica classica sarebbe nuovamente diffusa”. Internet come ripetitore di note perdute?