IT, offresi quale lavoro?

IT, offresi quale lavoro?

Il mercato del lavoro nell'informatica spesso non premia le capacità ed anzi si devono nascondere certe competenze pur di trovare un posto. Ne parla un lettore
Il mercato del lavoro nell'informatica spesso non premia le capacità ed anzi si devono nascondere certe competenze pur di trovare un posto. Ne parla un lettore


Roma – Caro Punto Informatico, è bello vedere che qualcuno ha a cuore i problemi degli informatici. Vi scrivo questa mia per testimoniare una assurdità che ho vissuto sulla mia pelle. Si sa, l’Italia è atipica. In un paese dove le conoscenze contano più del valore di una persona, cercare lavoro è difficile se non si hanno i giusti agganci.

E per questo motivo, specie in presenza della ben nota crisi, si fanno largo sempre più quelle aziende, spesso singoli, che procacciano il lavoro. E nascono come funghi, fornendo improbabili indirizzi email o siti inesistenti, per dimostrare la loro (supposta) professionalità.

Ti bombardano di richieste per lavoretti di due/tre mesi, ti vogliono subito, domani, oggi, spesso non ti intervistano nemmeno, o lo fanno in maniera superficiale. Poi ti portano dal cliente, e se tutto va bene, ti vendono come risorsa loro, pagandoti una miseria (e sorvoliamo sulle condizioni di pagamento, quando pagano), ma facendosi pagare le tue prestazioni al cliente salate.

Quello che più mi fa male però, è che la professionalità e l’esperienza accumulate in anni di duro lavoro e tanto studio non vengono assolutamente considerate.

A loro interessa solo venderti, spremerti da un lato e pagarti poco dall’altro. Tanto sei sacrificabile, tanto loro ne hanno tanti, perchè c’è crisi, perchè molti si svendono senza ritegno pur di lavorare, perchè nel 1999 reclutavano chiunque visto che il mercato tirava, perchè ci sono ragazzotti che dell’informatica se ne fregano, tanto con un pezzo di carta con scritto laurea a quei tempi non guardavano il lavoro che gli veniva offerto, ma chi offriva di più, e adesso sono in mezzo ad una strada.

Ma oggi, se, come nel mio caso, hai un curriculum importante, allora ti capita, e purtroppo anche frequentemente, di vivere situazioni al limite dell’inverosimile. O ti scartano perchè sei troppo bravo, ed allora ti metteresti in concorrenza con i loro dipendenti, che ovviamente non sono bravi come te e temono per la loro seggiola, od addirittura il procacciatore ti riduce il curriculum e ti chiede senza mezzi termini di dipingerti meno bravo di quello che sei.

Tu, per paura di fare la fame, ti adegui, ma si sa, se sei bravo si vede, ed allora al colloquio irrimediabilmente ti scartano. Perchè? Non perchè manchi di qualifiche, non perchè costi troppo, non perchè non gli vai a genio, ma perchè sei troppo bravo!

Lettera firmata

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Pubblicato il 23 dic 2004
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