JWST: SSD da 68 GB per conservare le immagini

JWST: SSD da 68 GB per conservare le immagini

Le spettacolari immagini scattate dal James Webb Space Telescope sono memorizzate in un SSD da 68 GB prima di essere inviate sulla Terra.
JWST: SSD da 68 GB per conservare le immagini
Le spettacolari immagini scattate dal James Webb Space Telescope sono memorizzate in un SSD da 68 GB prima di essere inviate sulla Terra.

La NASA ha mostrato le prime cinque immagini a colori scattate dal James Webb Space Telescope. Considerata la distanza dalla Terra (circa 1,5 milioni di Km), il telescopio non può inviare le foto in tempo reale, quindi deve conservarle localmente. Ciò avviene con un SSD di 68 GB, una capacità piuttosto limitata ma considerata sufficiente dall’agenzia spaziale statunitense. Intanto emergono ulteriori dettagli sull’impatto del micro meteoroide avvenuto a fine maggio.

Perché è stato scelto un SSD da 68 GB?

Il James Webb Space Telescope è costato circa 10 miliardi di dollari. Potevano quindi spendere qualche dollaro in più per scegliere un SSD di maggiore capacità. Invece è stato utilizzato un SSD da 68 GB (ovviamente non come quelli che si trovano nei computer normali) che resiste alla radiazioni e alle temperature estreme. La capacità è sufficiente per conservare 57 GB di immagini al giorno (oltre ai dati della telemetria). Il telescopio Hubble genera invece un massimo di 2 GB di immagini al giorno, ma si trova molto più vicino alla Terra (circa 540 Km).

Gli scatti dello spazio profondo vengono inviati sulla Terra durante una finestra di visibilità ampia circa 4,5 ore. La trasmissione avviene su un canale in banda Ka a 25,9 GHz e una velocità massima di 28 Mbps. In base ai calcoli della NASA, i 68 GB di spazio dovrebbero diventare circa 60 GB al termine della missione del telescopio (10 anni), a causa delle radiazioni e dell’usura.

A proposito di immagini, il telescopio può scattare anche foto di oggetti celesti più vicini, come Giove e uno dei suoi satelliti naturali (Europa).

JWST - Giove e Europa

Durante la procedura di calibrazione degli strumenti, la NASA ha rilevato l’impatto di sei micro meteoroidi sullo specchio principale. Cinque di essi hanno causato danni impercettibili. Il micro meteoroide che ha colpito il segmento C3 dello specchio ha invece causato un cambiamento dell’allineamento del segmento che non può essere completamente corretto. Gli ingegneri hanno modificato la posizione del segmento per ridurre al minimo la distorsione ottica.

Fonte: Engadget
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Pubblicato il
18 lug 2022
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