La biometria cardiaca è da polso

La biometria cardiaca è da polso

Nymi è un braccialetto biometrico, un gadget presentato come la soluzione definitiva e altamente personalizzata all'annoso problema dell'autenticazione. Basata sul pulsare del cuore
Nymi è un braccialetto biometrico, un gadget presentato come la soluzione definitiva e altamente personalizzata all'annoso problema dell'autenticazione. Basata sul pulsare del cuore

Il nuovo braccialetto “intelligente” si chiama Nymi , lo produce la canadese Bionym e non potrebbe essere più diverso dall’ infornata di smartwatch che pure è in arrivo da ogni dove: Nymi è un dispositivo di autenticazione biometrica basato sul battito cardiaco, una caratteristica che a dire della start-up è in grado di offrire sicurezza e praticità semplificando in maniera sensibile la vita di tutti i giorni.

Il principio biometrico su cui si basa Nymi è già stato verificato nel recente passato : il braccialetto è in grado di registrare il battito cardiaco dell’utente, una caratteristica fisica unica da individuo a individuo e quindi ideale da usare come “password” universale per ogni genere di gadget o applicazione tecnologica compatibile con le comunicazioni in wireless.

Una volta digitalizzato il battito specifico dell’utente, spiega Bionym, Nymi si può autenticare al mattino appena svegli e da lì in poi il dispositivo trasmetterà in maniera costante le informazioni di accesso individuali a tutti i gadget, le app e i dispositivi compatibili.

Tali dispositivi al momento non sono poi così numerosi, apparentemente, e non a caso l’azienda ha chiamato a raccolta gli sviluppatori così da poter trasformare in realtà le promesse dell’autenticazione biometrica così come Bionym le esemplifica.

In attesa degli sviluppatori, Bionym ha avviato la commercializzazione del suo braccialetto – disponibile nei colori bianco, nero e arancione – con una prima tornata di 25mila unità al prezzo speciale di 79 dollari. La distribuzione generale al pubblico avverrà entro l’anno prossimo al prezzo di $99.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
4 set 2013
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