La Luna? È bagnata

La Luna? È bagnata

I ricercatori non hanno più dubbi: il satellite terrestre presenta tracce di acqua in ogni dove. Si tratta comunque di quantità piuttosto basse e dall'origine ancora misteriosa
I ricercatori non hanno più dubbi: il satellite terrestre presenta tracce di acqua in ogni dove. Si tratta comunque di quantità piuttosto basse e dall'origine ancora misteriosa

Oramai non è più questione di se ma solo di quanto: sulla Luna c’è l’acqua, acqua dappertutto poco al di sotto della superficie polverosa del satellite terrestre. I ricercatori parlano di prove “inequivocabili”, provenienti da tre sonde diverse spedite nello spazio per motivi non necessariamente connessi all’esplorazione lunare. E avvertono: niente facili ottimismi , estrarre H2O a fiumi dal suolo lunare non sarà affatto un’impresa facile.

“Abbiamo sempre pensato che la Luna fosse un corpo morto e invece qui c’è un processo dinamico in pieno svolgimento”, dice l’astronoma Jessica Sunshine dell’Università del Maryland, membro del team che ha messo insieme le prove inequivocabili di cui sopra. La superficie lunare rimane “più arida di qualsiasi deserto che abbiamo sulla terra”, sostiene Sunshine, con una quantità di acqua stimata in un litro per ogni tonnellata di suolo lunare.

Se raccolta e lavorata in grosse quantità con apposite opere di trivellazione, avvertono però i ricercatori, la superficie del satellite potrebbe fornire risorse preziose (come acqua potabile e combustibile per razzi) a un eventuale avamposto umano o a vascelli diretti altrove nel Sistema Solare.

Al momento l’unico dato certo è che tre sonde, il satellite indiano Chandrayaan-1 , Cassini (in orbita intorno a Saturno) e Deep Impact di NASA hanno individuato tracce di molecole d’acqua e idrossile (composto formato da un atomo di ossigeno e uno di idrogeno) su tutta la superficie della Luna.

Nel corso del giorno (lunare) tali tracce chimiche tendono a mutare, svanire e poi ricomporsi, provocando il fenomeno dinamico di cui parla l’astronoma Sunshine. Le origini sono ancora sconosciute ma i ricercatori hanno già tracciato qualche possibile spiegazione , incluso l’impatto di comete e asteroidi o la reazione degli atomi di ossigeno presenti nel suolo con quelli di idrogeno trasportati dal vento solare che impatta il planetoide.

L’ultima ipotesi in particolare pare ottenere i favori degli studiosi, perché se l’idea del vento solare dispensatore di preziosi legami idrogeno-ossigeno si rivelasse esatta ci sarebbero buone possibilità di trovare le stesse condizioni “bagnate” del suolo lunare su Mercurio, Marte, gli asteroidi e altrove in giro per il Sistema Solare.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
24 set 2009
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