La netiquette dei turisti spaziali

La netiquette dei turisti spaziali

Mai guardare il Sole senza filtri ad hoc, evitare i capelli lunghi per viaggi di più di due giorni e soprattutto pulire il bagno dopo averlo usato
Mai guardare il Sole senza filtri ad hoc, evitare i capelli lunghi per viaggi di più di due giorni e soprattutto pulire il bagno dopo averlo usato

Non capita spesso di incappare in una approfondita descrizione della vita a bordo dei velivoli più tecnologici che ci siano, quelli che portano gli astronauti in orbita e, con loro, sempre più spesso facoltosi turisti . Ma è questo ciò che tenta di fare un articolo del New Scientist che riferisce di un incontro tra medici specializzati, astronauti e giornalisti che si è tenuto nelle scorse ore in New Mexico.

La prima lezione da imparare per un turista nello spazio è di non guardare direttamente il Sole: è già accaduto che qualcuno ci rimettesse la retina. Da evitare anche i capelli lunghi: per averne cura si rischia di perdere ore e ore ogni giorno, tempo che, spiegano gli astronauti, potrebbe essere passato guardando invece il meraviglioso spettacolo della Terra vista dall’orbita.

Da allontanare da sé è anche la tentazione di lasciar liberi dei liquidi nella navicella: sono spettacolari perché si dividono in gocce sferiche e galleggianti ma rischiano di impiastricciare gravemente il già limitato spazio a disposizione degli astronauti. Ma, soprattutto, quando si usa il bagno è necessario averne cura e tenerlo pulito: a quanto pare è una delle ragioni delle tensioni che talvolta si creano tra i membri di un equipaggio.

Va detto che il turismo spaziale è ormai un business consolidato che offre sempre più opzioni a coloro che hanno i fondi a disposizione da spendere per un viaggio del genere. Proprio nei giorni scorsi le autorità spaziali in Cina hanno dichiarato di non escludere che anche loro possano in futuro ospitare turisti a bordo. Quelle vagonate di sesterzi che devono tirar fuori per partecipare alle missioni fanno gola a tutte le agenzie spaziali, le cui attività sono tradizionalmente costosissime.

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Pubblicato il 20 ott 2006
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