La Russia oscura LinkedIn

La Russia oscura LinkedIn

La legge approvata in Russia lo scorso anno obbliga le aziende a memorizzare i dati personali dei cittadini russi su server collocati all'interno del Paese. Sul mancato rispetto di tale norma si fonda l'oscuramento di LinkedIn. E potrebbe non essere un caso isolato
La legge approvata in Russia lo scorso anno obbliga le aziende a memorizzare i dati personali dei cittadini russi su server collocati all'interno del Paese. Sul mancato rispetto di tale norma si fonda l'oscuramento di LinkedIn. E potrebbe non essere un caso isolato

Che il governo russo stia cercando di controllare e censurare Internet lo si è capito quando è stata proposta e quindi approvata la “legge anti-terrorismo” (o legge Yarovaya), secondo la quale gli ISP avranno l’obbligo di collaborare con le autorità e i servizi segreti nell’accesso ai dati , che dovranno essere conservati e resi disponibili per almeno tre anni .

Questo non è altro che il passo successivo a quanto approvato lo scorso anno, quando sono state rese esecutive le nuove norme di tutela della privacy dei cittadini russi, dando il via alle verifiche che hanno portato all’ oscuramento di LinkedIn , annunciato dall’agenzia di stampa locale TASS , in quanto violerebbe la legge sulla localizzazione dei dati personali.

Secondo tali norme infatti i dati personali dei cittadini russi devono essere conservati su server collocati all’interno del territorio nazionale. Sulla base di tali norme l’esperto di sicurezza delle telecomunicazioni e IT della Russia Roskomnadzor ha presentato un esposto che il 10 novembre è stato accolto dal tribunale inferiore del distretto di Tagansky, avviando le procedure per oscurare il sito LinkedIn.

Tuttavia il legale della società ha fatto presente che a gestire i dati degli utenti che risiedono al di fuori degli Stati Uniti è la LinkedIn Irlanda e non LinkedIn Corporation che ha sede negli USA, come invece asserisce Roskomnadzor che identifica la società amministratrice del dominio come responsabile delle informazioni e dei servizi offerti dalla rete di social media.

Da quando la legge è entrata in vigore nel settembre dello scorso anno, la Russia ha controllato più di 1.500 aziende per assicurarsi che rispettino i requisiti e che siano conformi alla nuova normativa. Sono stati firmati accordi con Google, eBay, Booking.com e altre società occidentali, mentre altre compagnie di alto profilo come Facebook e Twitter potrebbero subire lo stesso trattamento di LinkedIn poiché violano la legislazione vigente. In merito a possibili provvedimenti di oscuramento, il commento di German Klimenko, consigliere del presidente della Russia per le questioni legate a Internet, riportato sul quotidiano Kommersant , è stato: “Questo riguarda anche Facebook, Twitter e tutte le società estere”.

Il fatto che LinkedIn sia in corso di acquisizione da parte di Microsoft per 26,2 miliardi di dollari, con un accordo che prevede di completare l’acquisizione entro la fine di quest’anno, e che il governo russo non veda di buon occhio Microsoft, accusata di cooperare con il governo degli Stati Uniti in materia di sorveglianza, potrebbe aver aumentato il grado di attenzione verso il social network portandolo ad un oscuramento anticipato rispetto ad altre società.

Mentre arriva il provvedimento per oscurare il sito di LinkedIn, il Garante Antitrust della Russia e Servizio Federale Antimonopolio ha annunciato infatti un’indagine su Microsoft accusandola di abuso di potere, poiché concederebbe agli sviluppatori di antivirus troppo poco tempo per adattare i loro prodotti alle specifiche di Windows 10, ossia pochi giorni invece dei due mesi previsti dagli standard precedenti.

Luca Algieri

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Pubblicato il 14 nov 2016
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