La UE vuole i dati degli europei

La UE vuole i dati degli europei

Una bozza di direttiva prevede la registrazione delle informazioni sulla corrispondenza elettronica, sui siti web visitati e persino sulla localizzazione via cellulare
Una bozza di direttiva prevede la registrazione delle informazioni sulla corrispondenza elettronica, sui siti web visitati e persino sulla localizzazione via cellulare


Bruxelles – Siamo ancora ad una fase interlocutoria del processo legislativo ma c’è chi solleva inquietanti interrogativi sulla bozza di direttiva sulla raccolta dei dati personali formulata dalla presidenza olandese dell’Unione Europea.

Come sottolinea EDRI-Gram , da un lato la bozza consentirebbe ai singoli paesi di decidere per quanto tempo conservare i dati raccolti , dall’altra prevede la raccolta di molti dati sulle comunicazioni personali, informazioni estremamente dettagliate che possono disegnare la rete dei rapporti di un individuo e persino i suoi interessi.

La proposta originaria, redatta da rappresentanti di alcuni paesi europei, prevede la conservazione dei dati per periodi variabili tra i 12 e i 36 mesi, allo scopo di tenere a disposizione delle autorità di pubblica sicurezza informazioni che potrebbero dimostrarsi utili ai fini investigativi. Ora si parla di 12 mesi, ma senza obblighi in questo senso per i singoli paesi, che possono quindi decidere una data retention prolungata. Se il massimo precedentemente previsto era di 36 mesi, nella nuova bozza non vi sono limiti temporali .

Le informazioni sulle comunicazioni sarebbero poi rese accessibili a tutte le autorità europee indipendentemente dal paese di origine dei dati raccolti.

“Questi dati cosiddetti di traffico – sottolinea EDRI – rivelano chi ha chiamato chi o chi ha mandato un’email a chi, quali siti web ha visitato e persino dove si è stati con i propri telefoni cellulari”.

Ad essere interessati alla direttiva, evidentemente, non sono solo i cittadini europei ma anche gli operatori internet e di telecomunicazione che dovranno procedere alla raccolta dei dati stessi.

Secondo EDRI, un’altra questione fondamentale sollevata dalla bozza sta nell’ambigua definizione secondo cui la retention si applica ai “dati elaborati e archiviati a fini di bollettazione, per scopo commerciale o per qualsiasi altro fine legittimo da parte degli operatori”. “E quindi – afferma EDRI – gli operatori possono decidere da sé che cosa archiviare, o i dati da archiviare saranno elencati dai singoli paesi membri?”

Un pdf con la bozza della presidenza olandese è disponibile qui

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Pubblicato il
22 ott 2004
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