Le lenti UE su Virgin Media

Le lenti UE su Virgin Media

Le autorità del Vecchio Continente verificheranno che i tool di deep packet inspection non siano in contrasto con la legge britannica sulle intercettazioni. Ma l'ISP non sembra preoccupato: le identità degli utenti non sarebbero a rischio
Le autorità del Vecchio Continente verificheranno che i tool di deep packet inspection non siano in contrasto con la legge britannica sulle intercettazioni. Ma l'ISP non sembra preoccupato: le identità degli utenti non sarebbero a rischio

L’Unione Europea si darà da fare, studierà da vicino il tool CView, sviluppato lo scorso anno dal provider britannico Virgin Media insieme a Detica . Le autorità del Vecchio Continente provvederanno a verificare che lo scandaglio del P2P voluto dall’ISP d’Albione non infranga le leggi britanniche , in particolare il Regulation of Investigatory Powers Act (RIPA) che vieta attualmente l’intercettazione delle comunicazioni al di là dell’ambito di impiego dei dati così ottenuti.

L’impiego di tecniche di deep packet inspection da parte di CView aveva scatenato le ire dell’organizzazione non profit Privacy International , sin dai primi anni 90 attiva nella tutela della privacy dei cittadini contro l’operato di governi e aziende. O, in questo caso, di ISP come Virgin Media.

“La Commissione conferma il suo impegno nella tutela della privacy e della sicurezza delle comunicazioni elettroniche – ha dichiarato un portavoce dell’Unione Europea – e intende assicurarsi che il futuro sviluppo delle tecnologie avvenga in conformità alle leggi europee. Questo caso verrà quindi analizzato da vicino”.

Sembra che Virgin Media non abbia contattato le autorità europee, né che abbia informato i suoi clienti delle immediate attività di scrutinio della Commissione. Sin dal primo annuncio di CView, l’ISP britannico aveva parlato di misurazioni atte a studiare le pratiche di file sharing del 40 per cento circa della sua utenza. Il tool CView, in pratica, servirebbe soltanto a catturare ciò che di illegale viene fatto sui canali P2P, senza identificare eventuali responsabili .

Per Privacy International , al contrario, si tratterebbe di un vero e proprio strumento di sorveglianza massiva, in rotta evidente con la legge britannica che criminalizza le intercettazioni delle comunicazioni, al di là dell’uso che verrebbe fatto dei dati. L’organizzazione ha sottolineato come le caratteristiche previste di CView siano molto simili a quelle di Phorm , intrufolatasi in rete con l’avallo dei provider per effettuare sul campo operazioni di behavioral advertising .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
27 gen 2010
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