Legge Urbani, Gentiloni vs. Mazza

Legge Urbani, Gentiloni vs. Mazza

Botta e risposta ieri tra il ministro delle Comunicazioni e il presidente di FIMI. Oggetto? Nientemeno che la Legge Urbani e le politiche repressive. Mazza: le leggi sono ottime, guardate cosa fa Sarkozy in Francia
Botta e risposta ieri tra il ministro delle Comunicazioni e il presidente di FIMI. Oggetto? Nientemeno che la Legge Urbani e le politiche repressive. Mazza: le leggi sono ottime, guardate cosa fa Sarkozy in Francia

All’indomani della pubblicazione su Punto Informatico dell’ appello a Rutelli di dmin.it il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha voluto ribadire che la repressione non è l’arma definitiva .

“Il decreto Urbani – ha dichiarato Gentiloni – ha dimostrato di non essere adatto. È stato come sparare una cannonata ai microbi. La pirateria va combattuta con un’alternativa legale convincente che è quella di promuovere la vendita in rete a basso costo di film o musica”.

Come noto, la Legge Urbani ha introdotto in Italia un regime normativo senza precedenti in Europa per quanto riguarda download e condivisione di file protetti da diritto d’autore sulle reti di sharing. Secondo Gentiloni “la repressione va applicata solo a casi limitati, dove si fa un uso commerciale della pirateria. Per questo il ministero dei Beni culturali (quello di Rutelli appunto, ndr.) e quello delle Comunicazioni hanno rimesso in piedi un tavolo che si terrà nei prossimi giorni con le diverse categorie di produttori di musica, cinema e Internet, al fine di trovare nuove intese sul tema”.

Non è la prima volta che Gentiloni critica la Legge Urbani ma questa volta è arrivata prontamente la replica di Enzo Mazza , presidente di FIMI, la Federazione dell’industria musicale italiana.

Secondo Mazza è evidente che Gentiloni “è male informato”. “In Italia – ha spiegato Mazza – le vendite di musica digitale legale a basso costo, intorno ai 99 centesimi a brano, sono cresciute del 44 per cento solo nell’ultimo trimestre e del 66 per cento nel corso dell’anno”. Mazza ha anche ricordato che ci sono già oggi “decine di piattaforme” attive in rete, che nel complesso “offrono più di cinque milioni di titoli, dalla classica al pop, al rock, alla musica leggera italiana, al jazz”.

Il presidente FIMI ritiene che in Italia le leggi antipirateria non debbano cambiare ed anzi si dice convinto che quelle norme abbiano già inferto duri colpi alla pirateria, P2P compreso . “Sulla pirateria – ha infatti dichiarato – l’Italia ha oggi ottime leggi e quando il Ministro erroneamente cita la Legge Urbani, che fu modificata dal Parlamento con il contributo anche del suo partito, non si deve dimenticare che il problema vero è nell’applicazione. Laddove le norme sono state applicate dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, hanno avuto un forte impatto deterrente con colpi severi inferti ai grandi condivisori di musica abusiva sulle reti P2P”.

Mazza ritiene anche che la cosiddetta Dottrina Sarkozy sia emblematica ed interessante per cogliere il momento della lotta alla pirateria. “D’altra parte – ha concluso – la necessità di combattere la pirateria digitale anche con misure efficaci ci è stata dimostrata proprio nei giorni scorsi dal piano approvato in Francia da Sarkozy, con severe misure repressive che accompagnano misure per lo sviluppo”.

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Pubblicato il
6 dic 2007
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