Leggi digitali: scontro tra Europa e Stati Uniti

Leggi digitali: scontro tra Europa e Stati Uniti

L'amministrazione Trump ha chiesto modifiche alle leggi digitali in cambio della riduzione dei dazi su acciaio e alluminio, ma sembra un ricatto.
Leggi digitali: scontro tra Europa e Stati Uniti
L'amministrazione Trump ha chiesto modifiche alle leggi digitali in cambio della riduzione dei dazi su acciaio e alluminio, ma sembra un ricatto.

Teresa Ribera, vice presidente e commissario per la concorrenza, ha accusato gli Stati Uniti di usare il ricatto per ottenere modifiche alle leggi digitali europee. Howard Lutnick, Segretario al commercio, ha dichiarato che verranno rivisti i dazi su acciaio e alluminio se l’Europa farà concessioni alle aziende statunitensi.

Scontro commerciale e digitale

In base all’accordo sottoscritto a fine agosto, gli Stati Uniti applicano un dazio del 15% su quasi tutti i beni importati dall’Europa a partire dal 1 settembre. Sono esclusi acciaio e alluminio, ai quali viene applicato un dazio del 50%.

Durante un incontro a Bruxelles, Howard Lutnick ha sottolineato che una riduzione dell’aliquota è possibile solo se verranno modificate le leggi digitali in vigore, ovvero Digital Markets Act e Digital Services Act. Queste due leggi erano state escluse dalle discussioni relative all’accordo commerciale, ma ora l’amministrazione Trump vuole cambiare le carte in tavola.

Teresa Ribera ha dichiarato che le regole digitali europee non sono negoziabili e che quello dell’amministrazione Trump è un ricatto. Le parole di Lutnick sono state considerate un attacco diretto al DMA. In diverse occasioni, Big Tech e politici statunitensi hanno evidenziato che le norme digitali sono discriminatorie e che le sanzioni sono una forma di tassazione.

Durante un’intervista rilasciata a Bloomberg TV, Lutnick ha dichiarato che alcuni paesi europei sarebbero favorevoli alla modifiche delle leggi digitali. Da mesi è in corso un’intesa attività di lobbying per cercare “complici” tra i politici a Bruxelles.

La Commissione europea ha avviato il cosiddetto Digital Fairness Fitness Check per valutare l’efficacia delle norme in vigore ed eventualmente proporre modifiche, come avvenuto con GDPR, ePrivacy e AI Act attraverso il Digital Omnibus. Lo scontro potrebbe quindi continuare per molti mesi.

Fonte: Politico
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Pubblicato il
28 nov 2025
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