L'occhio della Commissione Europea sulla criptovaluta Libra

Libra: la Commissione Europea chiama Facebook

Da Bruxelles una richiesta a Facebook e ai membri della Libra Association per fare chiarezza sul funzionamento della criptovaluta.
Libra: la Commissione Europea chiama Facebook
Da Bruxelles una richiesta a Facebook e ai membri della Libra Association per fare chiarezza sul funzionamento della criptovaluta.

Non è certo un momento semplice per Libra. Dopo aver dato notizia dell’abbandono da parte di uno dei primi sostenitori del progetto, PayPal, si parla ora della richiesta inoltrata dalla Commissione Europea a Facebook e ai membri della Association al lavoro sulla criptovaluta per ottenere le risposte ad alcune domande legate al funzionamento della moneta virtuale.

L’occhio della Commissione Europea su Libra

Bruxelles ha intenzione di vederci chiaro in merito a come i responsabili dell’iniziativa Libra abbiano intenzione di far fronte a pericoli legati a riciclaggio di denaro, privacy delle informazioni e stabilità finanziaria. Stando a quanto riporta la redazione del Financial Times, che racconta di aver visionato il documento in questione, la volontà di Valdis Dombrovskis (commissario per i servizi finanziari) è quella di valutare la possibilità di introdurre una nuova normativa continentale al fine di regolamentare la circolazione delle crypto.

A questo punto è legittimo ipotizzare almeno uno slittamento delle tempistiche annunciate in un primo momento che dovrebbero (avrebbero dovuto) portare al debutto di Libra nel mondo entro il 2020. A spingere l’adozione della criptovaluta la sua integrazione nelle app mobile del gruppo Facebook e uno wallet per la gestione dei token fornito da Calibra, sussidiaria appositamente creata dall’azienda di Mark Zuckerberg.

Il mese scorso i rappresentanti di ben 26 banche centrali hanno incontrato Facebook a Basilea con finalità del tutto simili. Proprio l’attenzione riservata dalle autorità a livello globale sembra aver scoraggiato alcuni di coloro che fin da subito hanno preso parte con entusiasmo al progetto, staccando un assegno dall’importo minimo pari a 10 milioni di dollari come biglietto d’ingresso. La già citata defezione di PayPal è la prima ad essere ufficializzata, ma solo pochi giorni fa si è parlato dell’ipotesi che colossi del settore finanziario come Visa e MasterCard possano fare altrettanto. Un grattacapo non di poco conto per le ambizioni di FB.

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Pubblicato il
7 ott 2019
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