L'occhio della CIA sui social network

L'occhio della CIA sui social network

All'Open Source Center si passerebbero ore a monitorare milioni di cinguettii su Twitter e aggiornamenti e le discussioni su Facebook. Il tutto per tastare il polso a popoli e governi, per prevenire terrorismo e rivolte politiche
All'Open Source Center si passerebbero ore a monitorare milioni di cinguettii su Twitter e aggiornamenti e le discussioni su Facebook. Il tutto per tastare il polso a popoli e governi, per prevenire terrorismo e rivolte politiche

Li hanno descritti come dei vendicativi bibliotecari , all’opera in gran segreto nella tranquilla cittadina di McLean, nel Nord della Virginia. Un gruppo di analisti della U.S. Central Intelligence Agency (CIA), che passerebbero ore davanti allo schermo di un computer. Impegnati in operazioni di tracciamento su larga scala su quelle che sono ormai le piattaforme più popolate del web.

I bibliotecari sono stati assoldati dalle stesse autorità di Washington, destinati ad un centro strategico dell’ intelligence a stelle e strisce. All’ Open Source Center si passerebbero così le giornate a monitorare milioni di cinguettii su Twitter , controllando con estrema attenzione gli aggiornamenti e le discussioni sul gigantesco social network Facebook.

Dall’infuocato mondo arabo alla situazione cinese, i responsabili dell’ Open Source Center si sono dunque concentrati sui paesi più caldi, ovvero quelli che potrebbero costituire una minaccia per gli Stati Uniti . Stando alle varie ricostruzioni giornalistiche, il centro d’analisi e tracciamento è stato messo in piedi dopo gli attentati alle Twin Towers di New York.

I bibliotecari della vendetta non avrebbero preso di mira solo i più vasti social network. Il tracciamento coinvolgerebbe anche fonti di informazione, blog, chat . Il tutto per comprendere gli andamenti della politica internazionale, per tastare il polso dei popoli e nel caso prevedere rivolte o rovesciamenti di governo. È lo stesso Presidente Barack Obama a ricevere aggiornamenti continui dal grande occhio puntato sulla Rete.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 4 nov 2011
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