Login sospetti alle videocamere Ring: è solo un bug

Login sospetti alle videocamere Ring: è solo un bug

Molti utenti hanno segnalato accessi non autorizzati all'account associato ai dispositivi Ring, ma l'azienda ha dichiarato che si tratta di un bug.
Login sospetti alle videocamere Ring: è solo un bug
Molti utenti hanno segnalato accessi non autorizzati all'account associato ai dispositivi Ring, ma l'azienda ha dichiarato che si tratta di un bug.

Nell’ultima settimana sono stati segnalati numerosi accessi non autorizzati agli account associati alle videocamere e ai videocitofoni Ring. Molti utenti hanno pubblicato su X, TikTok, Facebook e Reddit gli screenshot che mostrano i login effettuati da vari smartphone e browser. Amazon ha comunicato che è solo un bug introdotto da un recente aggiornaento.

La spiegazione di Ring non convince gli utenti

Negli screenshot del Control Center pubblicati dagli utenti si possono leggere il nome dello smartphone e del browser, la modalità di accesso (sito web o app), la data di accesso e, in alcuni casi, anche la posizione geografica approssimata e l’indirizzo IP parziale. Tutti i login sono stati effettuati il 28 maggio 2025 allo stesso orario.

Il 18 luglio, Ring ha scritto su X e Facebook che, a causa di un bug, tutti i login precedenti vengono mostrati con la data del 28 maggio 2025.

L’azienda ha aggiunto maggiori informazioni nella pagina dello stato:

Siamo a conoscenza di un problema per cui le informazioni vengono visualizzate in modo impreciso nel Control Center. Questo è il risultato di un aggiornamento del backend e stiamo lavorando per risolverlo. Non abbiamo motivo di credere che ciò sia dovuto a un accesso non autorizzato agli account dei clienti.

Rispondendo agli utenti su X e Facebook, Ring scrive che invece dei nomi dei dispositivi viene mostrato il messaggio “Nome dispositivo non trovato“. Nella sezione dei dispositivi autorizzati ci sono i dispositivi usati precedentemente per il login.

Molti utenti non sono convinti delle spiegazioni di Ring, in quanto nell’elenco sono visibili i nomi dei dispositivi, dispositivi che non hanno mai usato e paesi che non hanno mai visitato. L’azienda avrebbe quindi nascosto un data breach con la scusa del bug. Nella pagina dello stato è scritto che il problema è stato risolto ieri sera.

Gli utenti devono rimuovere tutti i dispositivi sconosciuti dall’elenco dei dispositivi autorizzati, cambiare la password e attivare l’autenticazione in due fattori.

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Pubblicato il
22 lug 2025
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