Loopt, l'app che non dorme mai

Loopt, l'app che non dorme mai

Il servizio di geolocalizzazione social sperimenta la modalità always on. Permette di condividere in tempo reale le informazioni dell'utente, grazie ad un accordo fatto negli States con AT&T
Il servizio di geolocalizzazione social sperimenta la modalità always on. Permette di condividere in tempo reale le informazioni dell'utente, grazie ad un accordo fatto negli States con AT&T

L’evoluzione del settore della telefonia va sempre più a braccetto con il Web: un dato di fatto, questo, che non si può ignorare e che porta gli smartphone ad essere sempre più connessi. Secondo molti, un punto cruciale per lo sviluppo è la cosiddetta social localization, che gode di ottime referenze nella creazione di nuovi servizi e applicazioni.

Tra i più noti va citato quel Latitude di Google , nonché Loopt, servizio analogo che si candida ad essere il primo a poter dare indicazioni in tempo reale sulla posizione dell’utente. Il tutto sarà possibile grazie ad un accordo stretto negli States con AT&T, che permetterà all’applicazione di connettersi alla rete in maniera automatica, utilizzando i dati forniti dal provider.

La nuova feature always on di Loopt è disponibile – al momento solo per 5mila cittadini statunitensi con relativo abbonamento ai servizi di AT&T – in versione trial per 14 giorni, periodo in cui l’utente non pagherà le connessioni. Superato tale lasso di tempo, il provider metterà in conto circa 4 dollari al mese per garantire pieno accesso all’applicazione.

“Le informazioni in real time sono un elemento fondamentale per il futuro dei servizi di geolocalizzazione” ha esordito Sam Altman, CEO di Loopt. “L’utente – ha spiegato – sarà in grado di visualizzare avvisi quando si troverà nelle vicinanze di qualcosa o di qualcuno che gli interessi”.

Come ormai consuetudine per tutte le applicazioni che permettono di tracciare i movimenti di chi le utilizza, le informazioni possono essere condivise solo con una stretta cerchia di contatti. Il tutto in favore della privacy, dal momento che se è pur vero che tali applicazioni stanno riscuotendo notevole successo, un utilizzo improprio permetterebbe di ottenere informazioni troppo dettagliate e personali.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
8 set 2009
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