Electronic Arts, la multinazionale del divertimento interattivo spesso criticata dai suoi utenti in questo periodo, dopo aver definito “pirati” i consumatori ha ora deciso di metterli alla prova con un nuovo giochino : su un numero non precisato di copie di Command & Conquer: Red Alert 3 , recentemente distribuite, il codice di attivazione è stato stampato in maniera erronea, mancando di una cifra e inibendo in tal modo la normale attivazione del gioco .
Per risolvere il problema, e ricevere un codice funzionante sostitutivo di quello “monco” (19 valori alfanumerici contro i 20 necessari per l’attivazione) dovrà fotografare quest’ultimo e spedire la “prova” a EA o, in alternativa, indovinare la cifra o la lettera mancante provando tutte le combinazioni possibili .
“Poiché avete già a disposizione i primi 19 caratteri del codice, potete sostanzialmente provare a indovinare l’ultimo carattere. Per far questo basta digitare il codice esistente, e poi per l’ultimo carattere, provare le lettere A-Z, e i numeri da 0 a 9. In tal modo si dovrebbe ottenere la giusta combinazione per poter giocare a Red Alert” si legge sulle FAQ del “supporto” per il nuovo RTS della serie Red Alert.
Si tratta insomma, e lo stigmatizza Gizmodo , di “uno dei più penosi stratagemmi nella storia delle DRM”, e se proprio bisogna costringere i consumatori a “indovinare” un numero tanto varrebbe provare con l’intero codice seriale , per un totale di 1.33674945 × 10^31 combinazioni. Per non parlare di chi invece rifiuterà il quizzone e preferirà metodi alternativi .
In maniera meno dileggiante ma con altrettanta amarezza Techdirt è tra quelli che evidenziano come l'”indovinala grillo” di EA agli utenti che pagano i suoi videogiochi sia “un altro esempio di DRM con cui si ostacolano gli utenti legittimi”, quelli cioè che anziché ricorrere ai suddetti metodi alternativi (e illegali) si ostinano ad andare in negozio e pagare il dovuto.
Alfonso Maruccia