D’accordo, Steve Jobs quest’anno non sarà al Macworld e le motivazioni che Apple ha addotto per questa scelta non sono molto convincenti: ma le novità attese dai fan e dagli analisti ci saranno? A quanto pare sì, e non dovrebbero far rimpiangere troppo l’assenza del CEO dell’azienda di Cupertino. Si vocifera addirittura che le sorprese possano essere molte e tutte di rilievo: sempre che, dulcis in fundo, qualcuno non annunci anche uno storico passaggio di consegne in casa Apple .
Meglio comunque iniziare dai nuovi Mac, quelli sì che sembrano una possibilità concreta di rinnovamento: a giudicare da quanto è stato scovato nella ultima release di Leopard, la 10.5.6, sono in dirittura d’arrivo nuovi modelli iMac e Mac Mini , contrassegnati dalla dicitura iMac9,1 e Macmini3,1 . Per entrambi, sempre a giudicare dalle poche righe di codice scovate nella mega-patch , ci sarebbe anche un chipset Nvidia come quello montato dai recenti MacBook Unibody: l’MCP79, quello che monta la Geforce 9400M, e che farebbe fare un bel salto in avanti in fatto di prestazioni al più piccolo ed economico dei Mac.
Il tallone d’Achille del Mac Mini, infatti, è stato senz’altro fino ad oggi il comparto grafico: per il resto il cubettino di Cupertino si difende abbastanza bene in fatto di potenza di calcolo e spazio disco, mentre cede decisamente sulla VGA un po’ come i precedenti modelli di MacBook bianchi e neri. La notizia di un Mini redivivo, inoltre, metterebbe definitivamente a tacere le voci che volevano il progetto cancellato già nel 2007, e a loro volta smentite da altri rumor sempre più insistenti su un presunto Mac Mini “pro” in arrivo, che potrebbe essere senz’altro uno di questi che monti CPU Intel dual core recenti e chipset Nvidia.
Invitata d’obbligo sulla nuova generazione di desktop consumer Apple dovrebbe essere la discussa interfaccia DisplayPort : un suo arrivo su iMac farebbe tutto sommato poco rumore, vista la presenza di uno schermo integrato, mentre costringerebbe molti utenti a cambiare modello di schermo per dotarsi di un nuovo Mini, pur garantendo una decisa contrazione delle dimensioni complessive del prodotto. Ed è proprio l’estetica il punto interrogativo di queste anticipazioni dei nuovi modelli: al momento , e al contrario di quanto accaduto con i MacBook, non è trapelata nessuna immagine che ne mostri l’aspetto.
Un’altra chiacchiera che si è fatta insistente riguarda Snow Leopard , vale a dire Mac OS X 10.6, annunciato per la seconda metà del 2009 ma che potrebbe fare un debutto anticipato proprio al MacWorld. Non è chiaro in che veste, anche se la cosa più probabile è che si parli di una versione beta magari in stato avanzato di sviluppo, ma si tratterebbe senz’altro di una notizia destinata a fare scalpore alla luce dell’ apparente fretta con la quale anche Microsoft starebbe lavorando al successore del discusso Windows Vista.
Inoltre, l’arrivo di chipset con VGA di un certo rilievo integrata dovrebbero consentire anche ad iMac, e soprattutto a Mac Mini, di usufruire di una delle caratteristiche più interessanti di Snow Leopard: OpenCL , la libreria che dovrebbe consentire di sfruttare al meglio le funzionalità GPGPU dei più recenti sottosistemi grafici per accelerare l’esecuzione del codice. Resta infine da capire se queste novità potrebbero riguardare anche Apple TV, altro dispositivo prodotto da Apple in odore di aggiornamento al prossimo Macworld.
Infine, messe da parte le prospettive più infauste, l’assenza di Jobs al keynote del 6 gennaio (che Punto Informatico seguirà in diretta da San Francisco), nonostante tutte queste novità in pentola, potrebbe avere, secondo gli osservatori, due possibili diversi significati: il primo riguarda la possibilità che Apple stia, come prevedibile, portando avanti un piano di successione che sostituisca Jobs in cima alla piramide con altri manager cresciuti fino ad oggi alla sua corte.
Il secondo , si riferisce invece alla possibilità che l’assenza di Jobs sia solo un mezzo per diminuire l’appeal del Macworld e innalzare quello del WWDC: una scelta molto strategica e poco obbligata, quindi, volta semplicemente a rilanciare un evento, la conferenza degli sviluppatori Apple, voluta e organizzata dalla sola azienda di Cupertino e di cui Jobs e compagni hanno il totale controllo.
Luca Annunziata