Web – Ha fatto bene a scandalizzarsi Madonna. La più celebre delle rock star si è vista sottrarre appunti di lavoro, sotto forma di pezzi di un brano sul quale sta lavorando e che, non si sa come, è stato “lanciato” in rete ed è già scaricabile da siti e da sistemi scambio-file come Napster o Gnutella .
Lei, a differenza dei tanti “colleghi” che si sono trovati in situazioni simili, si è detta arrabbiata, ma non per la copiatura illegale o la diffusione abusiva del pezzo, quanto perché il suo brano non era ancora completo. “Dovevo ancora lavorarci sopra”, ha detto sconsolata. Con un business dalle dimensioni galattiche come il suo e un appeal in grado di catalizzare tutta la stampa di settore ad ogni apparizione, Madonna non sembra aver bisogno di rivendicazioni sul piano economico, quello dei potenziali mancati profitti sulla vendita del nuovo brano. Con le sue dichiarazioni è apparsa invece come una poetessa che vede declamare in pubblico i propri appunti, quelli che ancora non considera “i suoi versi”, spacciati come una “nuova poesia”.
In un momento nel quale Napster e simili vengono accusati di tutto e di più nonostante l’aumento costante delle vendite di CD musicali, la voce fuori dal coro di Madonna fa bene e fa sperare. Non ci si potrebbe stupire, infatti, se l’approccio fino a questo momento “illuminato” e quasi d’altri tempi che la rock star per eccellenza ha tenuto in pubblico, si traducesse in una tendenza, in un nuovo trend per altri protagonisti dell’industria musicale, com’è già accaduto numerose volte. Sarebbe un bene per Internet e soprattutto per la Musica.
Con le sue dichiarazioni, sperando di non essere smentiti dai fatti nei prossimi giorni, Madonna ha preso le distanze da tutti coloro che accusano Internet e Napster di tutti i misfatti, come Dr. Dre o il rapper Eminem, personaggio, quest’ultimo, in grado di denunciare sistemi di rete per perduti profitti proprio quando il suo disco è il più venduto d’America.
Grazie Madonna!