Nel rutilante mondo dei videogiochi a tripla-A, il protagonista che questa volta si lamenta per essere stato dipinto come un criminale sanguinario, con conseguente danneggiamento della sua immagine, è Manuel Noriega . Un uomo già condannato dalla storia come un dittatore ben più reale di quanto un qualsiasi personaggio videoludico in grafica di sintesi potrebbe mai essere.

Il modello 3D di Manuel Noriega che disturba il Noriega in carne e ossa si trova in Call of Duty: Black Ops II , titolo videoludico in cui il personaggio viene descritto – parole testuali della causa intentata contro Activision – come “un sequestratore, assassino e nemico dello stato” oltre ad aver compiuto una nutrita serie di “numerose atrocità fittizie”.
In realtà bastano le atrocità reali compiute da Noriega per classificare l’uomo dietro il personaggio, visto che si parla dell’ex-dittatore dello stato centroamericano di Panama che prima di finire in galera (nel 1992) ha gestito per anni il traffico di droga dei cartelli sudamericani, il racket e il riciclaggio di denaro sporco. L’immagine di Noriega in Call of Duty danneggerebbe dunque l’ottantenne ex-dittatore Noriega che marcisce in galera a Panama, sostiene la causa avviata dai suoi legali, ma al di là del facile sensazionalismo si tratta di una denuncia che sembra avere ben poche basi giuridiche su cui poggiare, visto che Noriega non è un cittadino e nemmeno un residente americano.
La vicenda Noriega vs. Activision serve comunque a evidenziare la tendenza della serie Call of Duty a finire nel mirino di polemiche e controversie , mentre per lo sfruttamento indebito (o presunto tale) di immagini di ricchi e famosi la serie più gettonata sembra essere l’onnipresente Grand Theft Auto.
Alfonso Maruccia