Un giudice olandese ha ordinato a Meta di consentire la scelta del tipo di feed su Facebook e Instagram. Gli utenti devono poter impostare un feed cronologico non basato sulla profilazione, come previsto dal Digital Services Act (DSA). L’azienda di Menlo Park ha comunicato che presenterà appello.
Meta deve rispettare la scelta degli utenti
Il Digital Services Act vieta i cosiddetti “dark pattern”, ovvero l’uso di design ingannevoli per l’interfaccia delle piattaforme online. Bits of Freedom, organizzazione non-profit olandese che difende la privacy e i diritti digitali, aveva denunciato Meta perché impone l’uso del feed algoritmico su Facebook e Instagram, senza rispettare la scelta degli utenti.
Su entrambi i social network è disponibile l’opzione per mostrare i post in ordine cronologico (dal più recente al più vecchio). Su Facebook deve essere cliccato sulla scheda Feed, mentre su Instagram è presente la voce Seguiti (si deve cliccare sul logo). Questa scelta viene però annullata ad ogni avvio delle app o della versione web. Meta ripristina sempre il feed algoritmico.
Un giudice olandese ha stabilito che si tratta di una violazione del DSA. Il ripristino automatico della timeline basata sulla profilazione rappresenta un dark pattern vietato e non rispetta la libertà di scelta. Meta deve apportare le necessarie modifiche per consentire l’impostazione permanente del feed cronologico entro due settimane.
Se non verrà rispettato l’ordine del giudice, l’azienda di Menlo Park potrebbe ricevere una sanzione giornaliera di 100.000 euro fino ad un massimo di 5 milioni di euro. Un portavoce ha dichiarato che Meta presenterà appello, in quanto una simile decisione spetta alla Commissione europea, non ai tribunali dei singoli paesi. Attualmente sono in corso diverse indagini per la violazione del DSA.