Meta ha ignorato le vulnerabilità di WhatsApp?

Meta ha ignorato le vulnerabilità di WhatsApp?

Un ex dipendente ha denunciato Meta perché ha ignorato le vulnerabilità di WhatsApp segnalate anche ai dirigenti, incluso Mark Zuckerberg.
Meta ha ignorato le vulnerabilità di WhatsApp?
Un ex dipendente ha denunciato Meta perché ha ignorato le vulnerabilità di WhatsApp segnalate anche ai dirigenti, incluso Mark Zuckerberg.

Un ex dipendente ha denunciato Meta perché avrebbe ignorato numerose vulnerabilità di sicurezza e problemi di privacy presenti in WhatsApp. In seguito alle segnalazioni inviate ai dirigenti (anche direttamente a Mark Zuckerberg), Attaullah Baig (responsabile del team dedicato alla sicurezza) è stato licenziato. L’azienda di Menlo Park ha dichiarato che le accuse sono false.

Vulnerabilità di WhatsApp non risolte

Nella denuncia presentata dall’organizzazione Psst.org e dallo studio legale Schonbrun, Seplow, Harris, Hoffman & Zeldes per conto di Baig è scritto che Meta non ha rispettato l’accordo sottoscritto con la FTC (Federal Trade Commission) nel 2019. L’azienda di Menlo Park (all’epoca si chiamava ancora Facebook) ha pagato una multa di 5 miliardi di dollari e promesso di migliorare la privacy su Facebook, Instagram e WhatsApp (dopo lo scandalo Cambridge Analytica).

L’ex dipendente afferma che oltre 1.500 ingegneri potevano accedere a dati sensibili (immagini, posizione, elenco dei contatti e altri) degli utenti senza restrizioni, violando quindi l’accordo con la FTC. Baig ha inoltre segnalato vulnerabilità di sicurezza sfruttate dai cybercriminali per accedere ad oltre 100.000 account WhatsApp al giorno.

Né i supervisori, né i dirigenti, tra cui Mark Zuckerberg, hanno ascoltato i suoi suggerimenti per migliorare sicurezza e privacy. Alla fine, Baig è stato licenziato a febbraio 2025, dopo aver presentato una denuncia alla SEC (Securities and Exchange Commission) perché Meta non ha informato gli investitori sui rischi di cybersicurezza.

Un portavoce di WhatsApp ha dichiarato:

Purtroppo si tratta di una prassi familiare, in cui un ex dipendente viene licenziato per scarso rendimento e poi pubblica dichiarazioni distorte che travisano il duro lavoro svolto dal nostro team. La sicurezza è un ambito conflittuale e siamo orgogliosi di consolidare la nostra solida reputazione nella tutela della privacy delle persone.

Andy Stone, portavoce di Meta, ha scritto su X che le accuse dell’ex dipendete sono false e che il New York Times doveva chiedere un commento a Meta prima di pubblicare l’articolo.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
9 set 2025
Link copiato negli appunti