Microsoft ha passato l’anno a cercare di piazzare Copilot in ogni angolo possibile del suo ecosistema software. Dopo averlo infilato su Word, Excel, Teams, sulla barra delle applicazioni, ecc., l’azienda ha trovato un nuovo territorio da conquistare: le valutazioni delle prestazioni lavorative di fine anno.
Microsoft vuole che l’AI scriva le valutazioni lavorative
In un post sul blog, Microsoft incoraggia le persone a usare il suo assistente AI per generare contenuti nei moduli di valutazione perché farlo alla vecchia maniera richiede troppo tempo ed è troppo stressante. Perché sprecare energie a riflettere sui propri risultati annuali quando può farlo un algoritmo?
Microsoft fa diversi esempi. Si può usare Copilot per chiedere promozioni, scrivere autovalutazioni e persino feedback negativi sui colleghi, senza sembrare troppo severi.
Il prompt recita: Lavorare con la mia collega può essere davvero difficile. Non offre mai soluzioni e tende a lamentarsi quando le viene assegnato un nuovo incarico o le viene chiesto di fare qualcosa in più rispetto al suo lavoro abituale. Questo rende più difficile portare a termine le cose e mi mette di cattivo umore. Per il resto è molto brava nel suo lavoro, ad esempio rispetta le scadenze, risponde alle e-mail e si presenta quando necessario! Aiutatemi a sollevare la questione in una valutazione delle prestazioni tra colleghi in modo incoraggiante, senza sminuirla e offrendo suggerimenti di miglioramento realistici.
Copilot prende questo sfogo sincero e lo trasforma in un feedback aziendale diplomatico.
I rischi
C’è però un “ma”. Le valutazioni delle prestazioni possono essere incredibilmente noiose, è vero. Tuttavia generare testi con l’intelligenza artificiale potrebbe non essere la soluzione. Perché la prosa suona artificiosa, i paragrafi sono strutturati in modo un po’ troppo perfetto… Ad esempio, se si chiede un aumento, il manager potrebbe decidere che non si merita proprio perché ci si affida troppo all’AI nel proprio lavoro.
L’ennesimo tentativo disperato di vendere Copilot
Questo è solo l’ultimo di molti tentativi di marketing di Microsoft per promuovere l’intelligenza artificiale. Molti non hanno avuto successo, ma l’azienda ha gettato la spugna, anzi. Il problema è che Microsoft sta cercando casi d’uso sempre più discutibili.
Le valutazioni delle prestazioni dovrebbero essere un momento di riflessione personale, dove si guarda indietro all’anno passato e si cerca di valutare sinceramente cosa è stato fatto bene e cosa si potrebbe migliorare. Delegare questa riflessione a un algoritmo forse non è la soluzione migliore.