Microsoft vuole il brevetto globale

Microsoft vuole il brevetto globale

Redmond propone di armonizzare i tanti sistemi di brevetto nazionali in un sistema mondiale. Lo scopo? Incentivare competizione e innovazione. Nessuna menzione per il patent trolling
Redmond propone di armonizzare i tanti sistemi di brevetto nazionali in un sistema mondiale. Lo scopo? Incentivare competizione e innovazione. Nessuna menzione per il patent trolling

Un solo sistema brevettuale: questo l’auspicio di Microsoft, che per bocca del suo Deputy General Counsel Horacio Gutierrez invoca nientemeno che l’abolizione dei sistemi di brevetto nazionali , delegando le faccende relative a un ipotetico mega-ufficio mondiale delle proprietà intellettuali capace – a suo dire – di velocizzare grandemente la concessioni di brevetti, semplificare la burocrazia e in ultima istanza scatenare gli impulsi inventivi di tutti i cittadini del mondo.

“Nel mondo di oggi in cui la connettività, il business e l’innovazione collaborativa è globale”, dice Gutierrez sul network di Redmond “è venuto il momento di istituire un brevetto mondiale scaturito da una singola applicazione di brevetto, esaminata e perseguita da una singola autorità di revisione e disputata legalmente di fronte a un singolo corpo giudiziario”.

Per semplificare l’attuale caos composto da 3,5 milioni di diverse applicazioni di brevetto, incluse le 750mila presentate nei soli Stati Uniti, Gutierrez sostiene la necessità di “un sistema di brevetti globale e armonizzato” capace di “rispondere a molte delle critiche rivolte nei confronti dei sistemi di brevetto nazionali riguardo i cumuli di applicazioni inevase e gli interminabili periodi di pendenza”.

“Affrontando le sfide, realizzando una visione, superando gli ostacoli politici ed eliminando gli ostacoli procedurali – dice ispirato Gutierrez – possiamo costruire un sistema di brevetti globale che promuoverà l’innovazione, arricchirà la conoscenza pubblica, incoraggerà la competizione e guiderà la crescita economica e l’occupazione”.

L’afflato dell’avvocato Gutierrez arriva – piuttosto significativamente – a margine della pesante sentenza texana tesa a bloccare le vendite di Office, sentenza guarda caso scaturita da un brevetto conteso che ha visto Microsoft perdente nella causa intentata da i4i , supposto creatore iniziale della matrice tecnologica dello standard XML . In quanto alla parte dell’accusa, poi, Redmond non si è certo risparmiata come dimostra la recente contesa legale con TomTom sull’implementazione del file system FAT, foriera di potenziali conseguenze sull’intero framework di Linux già a suo tempo additato da Microsoft come la colonna infame dei brevetti infranti .

La proposta di Microsoft, che verrà certamente discussa nell’ambito del prossimo incontro del World Intellectual Property Organization (WIPO) focalizzato proprio sull’ enforcement globale della proprietà intellettuale, evocare per alcuni osservatori degli scenari da patent trolling selvaggio e senza freni , dove le uniche a guadagnarci sarebbero quelle organizzazioni che hanno trasformato lo strumento idealmente legittimo delle cause legali sulle IP in un vero e proprio business.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 4 set 2009
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