Mentre OpenAI, Google e gli altri colossi americani si contendono il trono dell’intelligenza artificiale a suon di modelli proprietari sempre più chiusi, la Francia risponde con la carta dell’open source. Mistral AI ha annunciato il lancio di Mistral 3, una nuova famiglia di modelli che la startup francese definisce la sua generazione più avanzata, completamente open source e modificabile sotto licenza Apache 2.0.
Mistral AI lancia Mistral 3 e Ministral 3, AI open source che sfidano Google e OpenAI
Al vertice della nuova famiglia c’è Mistral Large 3, un modello con architettura Mixture-of-Experts (MoE) dotato di 675 miliardi di parametri totali. Solo 41 miliardi vengono effettivamente attivati per ogni token generato. Il resto sta lì buono, in attesa che serva. In pratica, invece di far lavorare tutti i neuroni artificiali contemporaneamente, il modello attiva solo quelli necessari per rispondere alla domanda specifica.
Secondo le valutazioni pubblicate dalla startup, Mistral Large 3 si piazza tra i modelli open source multimodali e multilingue più performanti, specialmente per le conversazioni in lingue diverse dall’inglese. Un dettaglio non banale.
Mistral ha lanciato anche la serie Ministral 3. Tre dimensioni (3 miliardi, 8 miliardi e 14 miliardi di parametri), ciascuna declinata in tre varianti: base, instruct e reasoning.
L’idea è portare l’intelligenza artificiale su dispositivi con risorse limitate. Smartphone, tablet, prodotti embedded che non possono permettersi di chiamare un server cloud ogni volta che devono elaborare qualcosa. Mistral sostiene che questi modelli possono funzionare localmente, con bassa latenza e mantenendo la stessa libertà garantita dalla licenza Apache 2.0.
Un compromesso tra potenza e praticità, magari non saranno potenti come il fratello maggiore Large 3, ma girano sul telefono senza dover chiedere permesso a nessun server remoto. Privacy inclusa nel pacchetto, almeno in teoria.
Multimodalità nativa
Tutti i modelli della famiglia Mistral 3 e Ministral 3 supportano la multimodalità nativa, perciò possono gestire sia testo che immagini. Una capacità che prima era riservata ai modelli premium, ora è distribuita su tutta la gamma.
Mistral ha anche annunciato che nelle prossime settimane arriverà una variante di Large 3 più orientata al ragionamento, dedicata a compiti complessi.
Open source, la scommessa francese
La strategia di Mistral AI è chiara, punta tutto sull’open source. Codice disponibile, modificabile, integrabile dove si vuole. Un approccio che attrae sviluppatori e aziende che non vogliono dipendere totalmente da OpenAI o Google.
I modelli sono accessibili via Mistral AI Studio, Amazon Bedrock, Azure Foundry, Hugging Face, ecc. Si possono scaricare, modificare, metterli sui propri server, farci quello che si vuole nei limiti della licenza. Anche se poco conosciuta, Mistral sta provando a costruire un’alternativa dove la tecnologia non appartiene a pochi, ma può essere studiata, modificata e migliorata da chiunque abbia le competenze per farlo. Apprezzabile.