Il professor Ramesh Raskar e colleghi hanno presentato la loro nuova versione di apparato per la femtofotografia , un sistema in grado di sfruttare le proprietà naturali della luce per “fotografare” gli oggetti inaccessibili o nascosti da ostacoli con un modello tridimensionale renderizzato al computer.
Il sistema ideato dal MIT emette impulsi laser ad altissima velocità, e gli impulsi finiscono per impattare sulla superficie inquadrata disperdendosi in tutte le direzioni. Il processo viene ripetuto per 60 volte sparando il laser in altrettante posizioni differenti, alcuni dei fotoni dispersi colpiscono soggetti inaccessibili alla fotocamera e infine rimbalzano indietro fino a raggiungere l’obiettivo.
La fotocamera registra gli impulsi luminosi, li trasferisce su computer e un software appositamente progettato compone le femto-istantanee per realizzare un modello 3D dell’oggetto fotografato dietro gli ostacoli. Il processo di rendering impiega al momento alcuni minuti, ma i ricercatori sperano di velocizzare l’operazione sino a farla durare solo una decina di secondi.
Il bello della fotografia “dietro gli angoli”, spiegano i creatori, è che “non c’è alcuna nuova fisica in ballo” ma solo “tecnologie laser, fotografiche e informatiche che migliorano costantemente” e permettono di applicare la teoria già nota per qualcosa di nuovo.
Alfonso Maruccia