Mozilla modifica i termini d'uso di Firefox dopo le polemiche

Mozilla modifica i termini d'uso di Firefox dopo le polemiche

Dopo le critiche, Mozilla sta modificando i nuovi termini d'uso di Firefox che sembravano darle ampio controllo sui dati degli utenti.
Mozilla modifica i termini d'uso di Firefox dopo le polemiche
Dopo le critiche, Mozilla sta modificando i nuovi termini d'uso di Firefox che sembravano darle ampio controllo sui dati degli utenti.

Mozilla appena rivisto i nuovi Termini di Utilizzo di Firefox, introdotti solo qualche giorno fa. Il motivo? La valanghe di critiche da parte degli utenti.

Il pasticcio di Mozilla con Firefox

Mercoledì scorso, Mozilla aveva introdotto una clausola che sembrava dare all’azienda il diritto di fare il bello e il cattivo tempo con i nostri dati. In pratica, usando Firefox, si concedeva a Mozilla una licenza mondiale per usare le proprie informazioni come meglio credeva…

La frase incriminata, recitava così: “Quando carichi o inserisci informazioni tramite Firefox, ci concedi una licenza non esclusiva, esente da royalty e valida in tutto il mondo per utilizzare tali informazioni per aiutarti a navigare, sperimentare e interagire con i contenuti online come indicato dal tuo utilizzo di Firefox“.

Insomma, una formulazione che ha fatto drizzare le antenne a più di un utente attento alla privacy.

Firefox fa dietrofront sui termini di utilizzo di Mozilla

Di fronte all’insurrezione popolare, Mozilla ha fatto marcia indietro. Ha cancellato la famigerata frase e ha cercato di rassicurare gli utenti. Ora, i termini precisano che l’utente dà a Mozilla solo i diritti necessari per far funzionare Firefox, incluso il trattamento dei dati come specificato nell’Informativa sulla privacy. E che questo non conferisce a Mozilla alcuna proprietà sui contenuti inseriti dagli utenti.

Sarà, ma intanto la frittata è fatta. E a molti è rimasto l’amaro in bocca: ma come, proprio Mozilla che si è sempre battuta per la privacy, ora ci ripensa?

Il dilemma della privacy nell’era digitale

La verità è che la privacy, nell’era digitale, è diventata un rebus anche per i più bravi. Le leggi cambiano, le definizioni si allargano, e le aziende si ritrovano in un ginepraio di obblighi e cavilli.

Certo, Mozilla giura di trattare i nostri dati con i guanti bianchi, di condividerli solo se necessario e sempre in forma anonima. Ma quanti di noi leggono davvero l’Informativa sulla privacy prima di cliccare “Accetto”?

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Pubblicato il
1 mar 2025
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