Musica a denti stretti

Musica a denti stretti

Niente più auricolari o cuffie. Basta addentare l'apparecchio per ascoltare la propria canzone preferita
Niente più auricolari o cuffie. Basta addentare l'apparecchio per ascoltare la propria canzone preferita

Cosa sta facendo secondo voi questa ragazza?

Semplice! Sta ascoltando della buona musica. Certo non ha gli auricolari nelle orecchie e tutto intorno c’è completo silenzio. E allora da dove giunge il suono che la fa muovere in quel modo? Si potrebbe dire che è nella sua testa, ma non ci sono di mezzo forze spirituali o diaboliche: semplicemente sta ascoltando la sua traccia audio preferita attraverso i denti.

Il tutto grazie alla conduzione ossea , il principio per cui le onde acustiche, oltre a viaggiare nell’aria, sono anche capaci di diffondersi nei solidi come le ossa del cranio, per giungere ai nervi acustici ed essere interpretati come “suoni”. Così, basandosi su questo principio, Aisen Chacin, studente di Design e Tecnologia presso la Parsons – The new Shool for Design , ha dato vita al prototipo Play-a-Grill .

Questa sorta di boccaglio è capace di riprodurre la musica utilizzando la conduzione ossea e trasmettendo le onde sonore in modalità wireless lungo il cranio fino ai nervi acustici, attraverso i denti. Creato da un’impronta dell’arcata superiore di Chacin e dall’utilizzo di alcune parti di un lettore MP3 tradizionale, il Play-a-Grill presenta un motore collegato al jack di uscita del lettore MP3, capace di creare delle vibrazioni alla frequenza del suono in ingresso.

Queste vibrazioni sono poi trasferite per contatto ai denti, che incominciano a oscillare alla medesima frequenza. Poichè i denti sono incorporati nella mascella, la cui ossatura giunge fino alle orecchie, le ossa dell’orecchio interno iniziano ad oscillare anch’esse, permettendo al nervo acustico di elaborare la vibrazione come informazione audio. Il sistema è quindi simile a quello sfruttato negli impianti cocleari, ma l’ascolto attraverso i denti è meno invasivo, e allo stesso tempo meno elevato in volume a causa della distanza. Inoltre, se il suono è molto forte, la forma concava del palato fa risuonare le vibrazioni trasformando la bocca in un vero e proprio altoparlante.

Le vibrazioni comunque possono essere ascoltate, ma non vengono avvertite, per cui non provocano dolori ai denti o mal di testa. Il Play-a-Grill potrebbe quindi diventare un riproduttore musicale, con cui scegliere le tracce audio direttamente cliccando con la lingua sui denti, permettendo così un controllo della riproduzione anche alle persone che hanno mobilità limitata, che soffrono di paralisi o che sono non udenti per problemi non riconducibili alla trasduzione elettrica del suono da parte dei nervi.

(via Gizmodo )

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Pubblicato il
4 giu 2012
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