Web – Sono 239.612 gli identificativi utente che il rapper americano d’alta classifica Dr.Dre ha messo insieme in un dossier che ha consegnato a Napster . Il rapper sostiene che questi utenti sono dei pirati perché, dice, scambiano tra loro file della sua musica senza averla acquistata e ne chiede perciò l’espulsione, il bando dal sistemone Napster.
Come annunciato, dunque, Dr.Dre ha deciso di seguire le orme dei Metallica che alcuni giorni fa hanno chiesto e ottenuto da Napster il bando di più di 317mila utenti. Va anche detto che tutti possono tornare in Napster in qualsiasi momento dopo aver disinstallato il sistema, pulito il file di registro di Windows e reinstallato il tutto.
Come per gli utenti bannati con i Metallica, Napster darà con ogni probabilità a questi 239mila “indiiziati” le stesse due possibilità: uscire dal network oppure, una volta bannato, chiedere a Napster di essere riammessi. In quel caso Napster fornirà i loro dati a Dr.Dre che, se deciderà di non perseguire chi si professa innocente, di fatto consentirà a Napster di “reintegrare i bannati”.
A cosa serve tutto questo? Se lo chiedono in tanti, da un lato perché in queste settimane il numero di utenti di Napster non ha fatto che aumentare con tutta la pubblicità che è stata fatta al sistemone; dall’altro perché, a cominciare da Gnutella, sono molti orami gli altri sistemi alternativi con cui fare quello che si fa con Napster e anche di più. Eppure Napster ha sul groppone cause miliardarie, intentate dai Metallica, da Dr.Dre e dall’associazione degli industriali della discografia americana, la RIAA.