Norvegia, MPAA si infrange contro gli ISP

Norvegia, MPAA si infrange contro gli ISP

Il braccio internazionale degli interessi hollywoodiani ci prova ancora. Hollywood vuole i nomi degli utenti P2P direttamente dai loro provider
Il braccio internazionale degli interessi hollywoodiani ci prova ancora. Hollywood vuole i nomi degli utenti P2P direttamente dai loro provider

L’industria dei contenuti, incassato il rifiuto della polizia norvegese di trasformarsi in soldati al loro servizio, provano ora a rivolgersi direttamente ai provider con richieste dal sapore vagamente minatorio.

Protagonista ancora una volta è l’avvocato Espen Tondel, che ha fatto della questione copyright una sorta di lotta personale contro i “pirati” del P2P , e che ha inviato una missiva all’associazione dei provider norvegesi IKT Norway in rappresentanza degli interessi di MPAA.

La lettera, che richiama gli argomenti già promossi come soluzione augurabile anche negli States dal vicepresidente dell’associazione Jim Williams, pretende che gli ISP del paese scandinavo si trasformino in poliziotti del traffico e forniscano i nomi dei presunti pirati beccati a scambiarsi contenuti non autorizzati , e minaccino inoltre i “criminali” con possibili disconnessioni permanenti dalla Rete in caso di recidiva.

Piuttosto prevedibilmente, il Tondel furioso si è visto sbattere l’ennesima porta in faccia con tanto di lezioncina su cosa sia uno stato di diritto . “In uno stato costituzionale – recita la press release di IKT Norway – la polizia e l’autorità giudiziaria hanno il compito di investigare e incriminare, non certo i legali e gli ingegneri delle comunicazioni”. Chiaro, preciso e conciso: Tondel ed MPAA si scordino, una volta per tutte, di trascinare i provider nella loro crociata contro le tecnologie di condivisione dei contenuti.

“Seconda la nostra opinione – continua il portavoce di IKT Hallstein Bjercke – Tondel chiede agli ISP di assisterli nelle loro investigazioni private sugli utenti condivisori. Lo studio legale di Tondel chiede agli ISP di usare le informazioni personali dei propri clienti in un modo che infrangerebbe le leggi norvegesi sui dati personali e la privacy, oltre a invalidare il contratto fra abbonati e ISP”.

“Dare questo tipo di responsabilità agli ISP è un po’ come chiedere al portalettere di controllare il contenuto di ogni lettera e pacco consegnato”, continua la nota del provider, che comunica tra l’altro l’intenzione di IKT di supportare al meglio quegli ISP destinatari della “richiesta assurda” di Tondel e di MPAA.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
1 apr 2008
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