Nuove integrazioni Alexa+, l'assistente fa tutto al posto nostro

Nuove integrazioni Alexa+, l'assistente fa tutto al posto nostro

Alexa+ aggiunge quattro nuove integrazioni, tra cui Expedia. Amazon vuole rendere l'assistente il nuovo modo di accedere ai servizi online.
Nuove integrazioni Alexa+, l'assistente fa tutto al posto nostro
Alexa+ aggiunge quattro nuove integrazioni, tra cui Expedia. Amazon vuole rendere l'assistente il nuovo modo di accedere ai servizi online.

Amazon ha annunciato quattro nuove integrazioni in arrivo nel 2026: Angi, Expedia, Square e Yelp, che si aggiungono alla lista già nutrita di servizi collegati. L’idea è trasformare l’assistente AI in una piattaforma che fa tutto, così non si devono più aprire tremila app diverse per organizzare la propria vita.

Il modello è lo stesso che sta testando ChatGPT con le sue integrazioni, invece di navigare tra app e siti web, si parla con l’AI e lei si occupa di tutto. Si vuole un hotel che accetta animali a Roma per il weekend? Basta chiedere ad Alexa e lei cerca, confronta, prenota persino. Amazon sta costruendo un ecosistema dove la voce diventa l’interfaccia universale per accedere ai servizi online. Ma c’è un problema non da poco… dovrà convincere le persone a cambiare abitudini radicate da anni.

Cosa si può fare con le nuove integrazioni di Alexa+

L’integrazione con Expedia è quella più semplice da immaginare. Si può chiedere ad Alexa di confrontare hotel, prenotare camere e gestire le prenotazioni già fatte. Meglio ancora, è possibile comunicare all’assistente le proprie preferenze e ricevere consigli personalizzati.

Queste quattro nuove aggiunte si uniscono a un elenco già abbastanza ricco: Ticketmaster per eventi e concerti, OpenTable per le prenotazioni ai ristoranti, Suno per la musica generata dall’AI, ecc. In pratica Amazon vuole che Alexa diventi il punto di accesso unico per tutto ciò che si fa online.

Amazon sottolinea che si può conversare con Alexa+ in linguaggio naturale, con dialoghi botta e risposta e perfezionando la richiesta man mano. Niente più comandi rigidi come Alexa, imposta timer cinque minuti. Adesso si può chiacchierare, cambiare idea, aggiungere dettagli, come se si parlasse con un assistente in carne e ossa.

Anche se il linguaggio naturale è naturale fino a un certo punto quando si tratta di far capire qualcosa di minimamente complesso a un assistente vocale. Quando le cose si complicano, condizioni specifiche, cambi di idea a metà frase, anche i sistemi più avanzati iniziano a fare confusione.

L’adozione di Alexa+

Amazon ha offerto qualche dato sui primi utenti di Alexa+, citando un coinvolgimento “forte” con alcuni fornitori di servizi, ma l’assenza di dati concreti suggerisce che stia ancora testando le acque. Capire se le persone sono davvero disposte a usare un assistente vocale per gestire prenotazioni e servizi complessi richiede più di qualche esperimento con qualche entusiasta.

Utilizzare assistenti AI al posto delle app, richiede agli utenti di adattarsi a un modo completamente nuovo di fare le cose. La gente è abituata ad aprire applicazioni, navigare interfacce visive, vedere opzioni disposte ordinatamente su uno schermo. Passare a comandi vocali senza conferme visive è un salto non da poco.

Il modello ChatGPT

Amazon sta chiaramente prendendo spunto da ChatGPT, che ha integrato app e servizi nel suo chatbot trasformandolo in una piattaforma multifunzione. La differenza è che ChatGPT opera principalmente su interfacce testuali e visive, dove è più facile mostrare opzioni, confermare scelte, correggere errori. Alexa deve fare tutto con la voce, che è un mezzo più limitato per gestire situazioni un minimo complesse.

Vedremo nel 2026 se le persone abbracceranno questa visione o se continueranno a preferire il controllo diretto offerto da app e web. Per ora, Amazon ha fatto la sua mossa.

Fonte: Amazon
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Pubblicato il
24 dic 2025
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