Catania – Nelle ore più difficili per la città ricoperta dalle finissime ceneri dell’Etna, Catania è ancora teatro di una operazione di polizia tesa allo smantellamento di attività di contrabbando di materiale pirata, in particolare CD contenenti materiali riprodotti illegalmente.
In un blitz effettuato dai Carabinieri del Nucleo Provinciale e della Compagnia di Taormina, sono stati arrestati 22 pirati e posti sotto sequestro molti materiali di riproduzione illegale.
Le operazioni – si legge in una nota diffusa ieri dalla Federazione contro la Pirateria Musicale – erano gestite da “una banda di senegalesi, che avevano messo in piedi una centrale di duplicazione, capace di sfornare fino a 3000 falsi al giorno, ma i Carabinieri del Nucleo Provinciale e della Compagnia di Taormina sospettano che dietro al business vi siano le famiglie catanesi”.
Le macchine del laboratorio di via delle Finanze, a Catania, erano state piazzate in quelle che un tempo erano celebri “case” usate dalle prostitute. Luoghi dove si vendevano sesso e sigarette di contrabbando, tutto sotto il controllo dalle gang malavitose etnee. “In uno di questi locali – si legge nella nota – era stata piazzata la centrale per la produzione e contraffazione di Cd musicali, giochi per playstation e musicassette. Il tutto era organizzato in maniera imprenditoriale, con corrieri, agenti e venditori abusivi attivi in mezza Sicilia”.
Immagazzinati e pronti a essere messi in vendita c’erano oltre 15mila CD e musicassette, merce per un valore che viene stimato in circa 80mila euro. Secondo gli investigatori, i senegalesi avevano trovato una qualche forma d’intesa con la mafia catanese, che riscuoteva una percentuale sul business illegale.
Come si ricorderà, solo pochi giorni fa una grossa operazione antipirateria era stata condotta a Catania e Napoli e anche in quell’occasione erano scattati arresti e denunce.