Nuovi elenchi? Informazioni scarse

Nuovi elenchi? Informazioni scarse

Il Garante per la privacy se la prende con gli operatori telefonici colpevoli, a suo dire, di non aver spiegato adeguatamente agli italiani cosa accadrà con i nuovi elenchi del telefono
Il Garante per la privacy se la prende con gli operatori telefonici colpevoli, a suo dire, di non aver spiegato adeguatamente agli italiani cosa accadrà con i nuovi elenchi del telefono


Roma – Il Garante per la privacy ancora una volta è intervenuto con forza sul fronte dei nuovi elenchi telefonici, le liste di nomi e numeri che nelle prossime edizioni conterranno per la prima volta anche l’orientamento del cittadino in merito alla pubblicità telefonica o elettronica.

L’Autorità se l’è presa con i gestori telefonici che fino a questo momento, a suo parere, non hanno fatto abbastanza per chiarire ai cittadini il senso, lo scopo e le caratteristiche dell’iniziativa dei nuovi elenchi. In queste settimane, come noto, vengono distribuiti i moduli che consentiranno agli italiani di stabilire se apparire negli elenchi e, in quel caso, se siano o meno disposti a ricevere pubblicità via email o via telefono: allo scopo, accanto al numero in elenco verranno posti dei simboli che indichieranno alle imprese quali sono gli utenti disponibili ad accettare proposte commerciali.

Nella sua newsletter, il Garante ha spiegato che devono essere attivate campagne pubbliche di informazione da parte degli operatori, per “sensibilizzare abbonati e utenti sulle procedure in atto e sui nuovi diritti loro riconosciuti”. “I primi avvisi sulla stampa pubblicati da alcuni gestori – sottolinea il Garante – sono risultati insufficienti”.

Il Garante ha richiamato le società ad attuare “gli obblighi di informazione nei confronti degli abbonati, previsti in vista della formazione dei nuovi elenchi telefonici e fissati, in particolare, da un provvedimento dell’Autorità del 2004″.

Le campagne informative non possono risolversi, scrive l’Autorità ai gestori, “in annunci collocati in modo poco visibile nelle pagine interne di qualche giornale, ma devono corrispondere alle caratteristiche delle campagne di comunicazione abitualmente intraprese per altre finalità”.

Inoltre non risultano avviate iniziative in collaborazione con associazioni di consumatori e utenti, come invece era stato espressamente raccomandato sempre nel provvedimento del Garante.

L’Autorità ha chiesto ai gestori di dare immediata assicurazione dell’avvio delle iniziative.

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Pubblicato il 3 mar 2005
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