NYPD, la precrimine corre sul web

NYPD, la precrimine corre sul web

Il dipartimento di polizia della Grande Mela vuole sviluppare un algoritmo per l'analisi semantica delle esperienze cibernetiche dei potenziali assassini di massa. Fermandoli prima di altre tragedie
Il dipartimento di polizia della Grande Mela vuole sviluppare un algoritmo per l'analisi semantica delle esperienze cibernetiche dei potenziali assassini di massa. Fermandoli prima di altre tragedie

In una breve intervista rilasciata al quotidiano statunitense The New York Times , il commissario di polizia Raymond W. Kelly ha parlato di un incontro tenutosi ai vertici dell’intelligence nella Grande Mela, per mettere a punto un nuovo sistema che sfrutti il web a fini preventivi, una sorta di unità precrimine per evitare tragedie come quella all’istituto elementare di Newtown, Connecticut.

Come spiegato da Kelly, gli ufficiali del New York Police Department (NYPD) vorrebbero studiare nel dettaglio i vari termini sfruttati su Internet dagli assassini di massa, in particolare quelli armati fino ai denti. Dai post sulle piattaforme di blogging ai messaggi di posta elettronica, il dipartimento newyorchese vorrebbe adottare una procedura di analisi semantica per individuare i potenziali killer prima che mettano in atto i loro propositi.

Obiettivo dell’intelligence statunitense, individuare i soggetti pericolosi e mettersi in relazione con quest’ultimi, in modo da distruggere i loro piani o comunque riuscire a prevenire gli omicidi . Secondo il primo portavoce del NYPD Paul Browne, uno specifico algoritmo sarà capace di raccogliere tutti i termini usati dai precedenti killer nel vasto ecosistema online.

A questo punto, gli agenti potranno agire sotto copertura all’interno di chat o servizi di messaggistica in tempo reale . L’unità precrimine della polizia newyorchese si baserebbe sulle precedenti esperienze di navigazione degli assassini per effettuare una sorta di profilo basato su luoghi digitali visitati e soprattutto termini ed espressioni adottate in passato. Nella speranza di riuscire come nel celebre rapporto di minoranza .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
4 gen 2013
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