Zenni, un negozio che vende montature economiche per leggere meglio, ora offre un rivestimento speciale chiamato ID Guard che promette di proteggere dal riconoscimento facciale. Le lenti hanno una patina rosa che riflette la luce infrarossa usata da molte telecamere di sorveglianza, trasformando gli occhi in buchi neri per i sistemi che cercano di scannerizare il volto.
Gli occhiali che bloccano la luce infrarossa usata per il riconoscimento facciale
404 Media ha testato gli ID Guard e sì, funzionano, bloccano la luce infrarossa. L’iPhone con Face ID non si sblocca quando si indossano. Le foto scattate con telecamere a infrarossi mostrano solo due cavità scure dove dovrebbero esserci gli occhi. Ma, e c’è sempre un “ma”, questi occhiali non proteggono affatto dalle forme più comuni e pericolose di riconoscimento facciale. Quelle accessibili a chiunque abbia uno smartphone e una connessione Internet. Se qualcuno scatta una foto alla luce del giorno con una fotocamera normale, il proprio volto è ancora completamente esposto e rintracciabile.
Il giornalista di 404 Media si è fotografato con gli occhiali addosso in condizioni di luce normale e ha caricato l’immagine su PimEyes, un sito che permette a chiunque di fare ricerche di riconoscimento facciale. Il sistema lo ha identificato in pochi secondi. Zenni offre protezione contro le telecamere a infrarossi, ma non può fare nulla contro le normali fotocamere e i database come PimEyes. E il secondo scenario è probabilmente quello che dovrebbe preoccuparci di più.
Però gli occhiali bloccano davvero gli infrarossi, e molte delle telecamere che ci scrutano mentre viviamo le nostre vite usano proprio quella tecnologia. Quando quelle telecamere guardano chi indossa gli ID Guard, vedono buchi neri al posto degli occhi. E questo, ammette il giornalista che li ha testati, gli ha dato “una strana forma di pace mentale”.
Come bonus collaterale, il giornalista che ha testato gli ID Guard ha scoperto che le lenti erano più comode da indossare alla luce del sole rispetto agli occhiali normali. Gli occhiali Zenni riducono la fotosensibilità senza bisogno di lenti scure.
Lee ha spiegato che questo succede perché ID Guard blocca la luce infrarossa proveniente dal sole oltre che dalle telecamere. Era uno degli scopi originali del rivestimento. Quando abbiamo approfondito, ci siamo resi conto che non solo poteva proteggere gli occhi dagli infrarossi… ma aveva anche il beneficio aggiuntivo di proteggere da molti dispositivi là fuori… molti sistemi di telecamere utilizzano infrarossi per rilevare diverse caratteristiche facciali e capire chi sei.
, ha spiegato Zenni.
I sistemi di riconoscimento facciale creano una mappa che trasforma fondamentalmente il volto in una serie di punti di riferimento, poi usano un algoritmo per capire chi siamo. Ma la patina rosa di ID Guard riflette i raggi infrarossi. Quindi le telecamere on riescono a raccogliere abbastanza dati sul volto.
Il test definitivo: Face ID e telecamere da caccia
Per testare l’efficacia, il giornalista ha messo gli occhiali a sua moglie e l’ha mandata a combattere contro il sistema di riconoscimento facciale più sofisticato disponibile ai consumatori: un iPhone. Il Face ID di Apple è il sistema di identificazione facciale più completo che le persone normali incontrano quotidianamente. Usa tre telecamere diverse per proiettare una griglia di luci infrarosse sul volto, inondare lo spazio intermedio con luce infrarossa, e scattare una foto. Questi fasci infrarossi creano una mappa 3D del volto e la usano per sbloccare il telefono.
Con gli ID Guard addosso, l’iPhone di sua moglie non si è aperto. Mai. In condizioni di luce bassa, al buio completo, o in piena luce solare: se indossava gli occhiali Zenni, il telefono la rifiutava. Ma se indossava i suoi normali occhiali da sole, il telefono si apriva immediatamente perché le luci infrarosse di Face ID li rendevano trasparenti e vedevano dritto nei suoi occhi.
Poi sono arrivate le telecamere da caccia, quelle che i cacciatori e i ranger usano per monitorare la fauna selvatica. Spesso hanno luci infrarosse per scattare foto di notte e in condizioni di scarsa illuminazione. Sono meno sofisticate di un iPhone ma simili alle telecamere a infrarossi usate negli spazi pubblici per il riconoscimento facciale. Il risultato? Gli occhiali Zenni con ID Guard hanno impedito alla telecamera di vedere gli occhi quando la luce infrarossa era attiva.
Il fatto che questi occhiali esistano, che un’azienda li venda insieme a occhiali per la lettura, dice più sulla società in cui viviamo di quanto vorremmo ammettere. Siamo arrivati al punto in cui nascondersi dalle telecamere è diventato un bisogno talmente diffuso che qualcuno ci sta costruendo sopra un business.