OpenAI ha annunciato che consentirà agli utenti di acquistare generazioni aggiuntive con Sora. L’obiettivo dell’azienda californiana è monetizzare il servizio e recuperare in parte i costi di elaborazione. Tre giorni fa ha completato la ristrutturazione (Elon Musk continuerà la sua battaglia legale) e nel 2027 potrebbe diventare un’azienda pubblica.
Crediti a pagamento per generazioni extra
Il nuovo modello Sora 2 ha ottenuto un grande successo, grazie all’app Sora per iOS che permette di generare video in pochi secondi. Recentemente è stata aggiunta la funzionalità che consente la creazione di cameo con personaggi, in maniera simile a quelli con persone reali. La popolarità dell’app ha comportato però un aumento dei costi associati all’elaborazione dei video.
Come evidenzia Bill Peebles (responsabile del team Sora) su X, “la situazione economica è completamente insostenibile“. Attualmente gli utenti Pro possono generare fino a 100 video al giorno, mentre gli altri solo 30 al giorno.
Dato che i “power user” vogliono generare più video, OpenAI permetterà di acquistare generazioni extra a pagamento. In base alla pagina dell’app sullo store Apple, 10 generazioni video costano 4 dollari. Tuttavia, il numero di crediti necessari dipende da vari fattori (lunghezza del video, risoluzione e altro).
La monetizzazione del servizio consentirà inoltre ai titolari dei diritti d’autore di chiedere il pagamento di una somma di denaro per la generazione di cameo con i loro personaggi. Il dirigente di OpenAI ha infine anticipato che verrà ridotto il numero di generazioni gratuite al mese.
IPO e Musk
Secondo le fonti di Reuters, entro il secondo semestre 2026, OpenAI presenterà alle autorità di regolamentazione i documenti per una IPO (offerta pubblica iniziale) che dovrebbe portare il valore dell’azienda a circa 1.000 miliardi di dollari (il doppio di oggi). La quotazione in Borsa potrebbe avvenire nel 2027.
Nonostante l’approvazione della nuova struttura aziendale da parte dei procuratori generali (California e Delaware), Elon Musk non si arrende e proseguirà la sua battaglia legale. Secondo il suo avvocato Marc Toberoff, i procuratori generali non possono sanare la condotta illecita di OpenAI. L’inizio del processo è previsto a fine marzo 2026.