openSUSE Leap 16 è ufficialmente giunto nella fase Release Candidate, ovvero le versioni anteprima della prossima versione di una delle più diffuse distribuzioni Linux, attesa per la fine del 2025. Nella nuova versione sono attese numerose novità, tra cui l’adozione di Wayland da parte di Xfce, un nuovo installatore e una struttura rivista per i repository.
openSUSE Leap 16 ormai alle porte con la Release Candidate
Dopo un’ottima fase beta, openSUSE Leap 16.0 è ora disponibile in versione Release Candidate (RC), con cui viene solitamente testata la stabilità del sistema prima del rilascio ufficiale, che avverrà alla fine di quest’anno. Il lancio verrà anticipato da SUSE Linux Enterprise 16.0, in dirittura d’arrivo per fine settembre.
Gli sviluppatori di SUSE e openSUSE stanno lavorando molto non solo sulla distribuzione, ma anche su una transizione tecnica significativa: il passaggio dal sistema OBS SCM a Git per la gestione del codice sorgente, un cambiamento che coinvolge sia openSUSE Leap 16.0 che la rolling release Tumbleweed, allo scopo di migliorare sempre più l’efficienza nella collaborazione dello sviluppo.
Xfce adotta Wayland
Una delle novità più attese di openSUSE Leap 16.0 è il passaggio a Wayland da parte di Xfce. La distribuzione Linux è così una delle prime a farlo predefinitivamente per questo ambiente desktop. Anche se ancora in fase sperimentale, il supporto per Wayland è stato sviluppato ed è anche già disponibile per chi fa uso della versione Tumbleweed del sistema.
Come ormai tutti sanno, Wayland è un moderno server grafico in grado di offrire maggior fluidità e un’esperienza d’uso più piacevole rispetto all’ormai vecchio X11.
Nuovo installatore Agama e altre novità per openSUSE Leap 16
openSUSE Leap 16 introduce Agama, il nuovo installatore pensato per offrire un’esperienza di installazione più intuitiva e moderna. YaST, lo storico strumento di configurazione di sistema, sarà sostituito gradualmente da Myrlyn, un’alternativa più leggera e flessibile.
Altro importante cambiamento riguarda AppArmor, presto rimpiazzato con SELinux per il controllo degli accessi: una scelta che rafforza la sicurezza della distribuzione. Anche la struttura dei repository è stata riprogettata per semplificare la gestione dei pacchetti e migliorare l’esperienza utente.
Inoltre, con SUSE Linux Enterprise 16, gli sviluppatori abbandonano il supporto nativo a 32-bit, il quale non sarà più disponibile nei futuri rilasci. Nonostante ciò, gli utenti potranno abilitare l’emulazione a 32-bit installando il pacchetto grub2-compat-ia32, per il funzionamento delle applicazioni legacy.
Non mancheranno aggiornamenti ai pacchetti software, per garantire il software più recente e avanzato.
I dettagli completi su openSUSE Leap 16 sono disponibili su openSUSE.org.