Google vuole mandare in pensione le password. Dopo decenni in cui sono state l’unico modo per proteggere i nostri account online, ora sono diventate più un problema che una soluzione: facili da rubare, difficili da ricordare, sempre da cambiare.
Google dice addio alle password, ma non tutti gli utenti sono pronti
Big G sta spingendo alternative come le passkey o il social login (tramite account social come Facebook e simili). Ma c’è un piccolo problema. Non tutti sono pronti a dire addio alle care vecchie password, lo rivela un sondaggio commissionato da Google a Morning Consult. Le generazioni più anziane proprio non ne vogliono sapere di abbandonare le password. Sono abituati così e non hanno intenzione di cambiare, anche se le alternative potrebbero essere più sicure e comode.
I giovani preferiscono le passkey e il social login per autenticarsi
I numeri del sondaggio parlano chiaro. La maggior parte delle persone – Generazione X, baby boomer e molti millennial – continua a usare i vecchi metodi come password e autenticazione a due fattori. Le password rimangono il metodo principale per il 60% della Generazione X e dei baby boomer. Non è che non conoscano le alternative. La maggior parte sa che esistono altri sistemi, ma solo il 30% circa li usa davvero tutti i giorni. È proprio una questione di abitudine.
La situazione cambia completamente con i più giovani. I millennial hanno iniziato a sperimentare le nuove opzioni, ma sono soprattutto quelli della Generazione Z, i veri nativi digitali, ad aver abbracciato senza indugio gli strumenti di autenticazione più avanzati.
La gen Z ha anche un’altra particolarità. Sebbene trascorrano molto tempo online (il 60% degli intervistati ha dichiarato di passare almeno cinque ore al giorno sul proprio smartphone), dividono questo tempo tra poche piattaforme diverse. Molti di questi giovani utenti hanno solo dieci account, o anche meno. Questo fenomeno è senza dubbio dovuto ai social network, che monopolizzano il tempo di attenzione e rendono superflui altri servizi.
Le password hanno ancora molta strada da fare
“I metodi più vecchi, come le password, non solo sono difficili da gestire, ma sono anche più soggetti al phishing e sono spesso divulgati nelle violazioni dei dati“, afferma Google. Le passkey e il social login “resistono al phishing e consentono di accedere in modo semplice“, aggiunge l’azienda, che ritiene che l’hacking sarà messo a dura prova con la scomparsa delle password. “L’adozione di questi strumenti da parte della generazione Z rappresenta un vero progresso per la sicurezza collettiva“.
Di fronte a questa resistenza, Google dovrà fare buon viso a cattivo gioco e continuare a supportare le password, anche se sa benissimo che sono più vulnerabili alle truffe. I dati del sondaggio sono preoccupanti. Il 61% degli utenti ha ricevuto almeno un tentativo di truffa via email, ma ecco il paradosso: l’80% è convinto di saperle riconoscere e di riuscire a evitarle.
Il fatto che le password siano ancora diffuse non significa che Google rinunci alla sicurezza. Strumenti come la verifica in due passaggi, l’app Google Authenticator e Google Password Manager forniscono un secondo livello di difesa per rendere più difficile il lavoro degli hacker.