Meta ha ottenuto una seconda vittoria contro NSO Group. Una giuria di otto persone ha stabilito che l’azienda israeliana deve pagare 167,25 milioni di dollari per aver partecipato ad una campagna di spionaggio contro oltre 1.400 persone nel 2019. Lo scontro legale proseguirà nei prossimi mesi.
Meta vince contro NSO Group
Quasi cinque anni fa, i ricercatori del Citizen Lab avevano scoperto che una vulnerabilità di WhatsApp era stata sfruttata per installare lo spyware Pegasus sviluppato da NSO Group. A fine ottobre 2019, Meta (all’epoca si chiamava ancora Facebook) ha denunciato l’azienda israeliana per aver partecipato alle attività di spionaggio contro oltre 1.400 persone (giornalisti, dissidenti, avvocati, attivisti e diplomatici).
Gli attacchi sono stati materialmente effettuati dai governi dei paesi che avevano acquistato Pegasus ma, come stabilito al termine del processo, NSO Group ha fornito i server dai quali sono partite le chiamate che hanno permesso l’installazione dello spyware.
Il 28 aprile è iniziato il processo relativo alla richiesta di risarcimento danni avanzata da Meta. Dopo sei giorni, la giuria ha stabilito che NSO Group deve pagare 167,25 milioni di dollari per danni punitivi e 444.719 dollari per danni compensativi. Meta ha sottolineato che si tratta della prima vittoria della storia contro lo sviluppo e l’uso degli spyware illegali.
Un portavoce di NSO Group ha dichiarato che l’azienda potrebbe presentare appello. Durante la sua testimonianza, il CEO Yaron Shohat ha comunicato che l’azienda si trova in gravi difficoltà finanziarie, quindi non è in grado di pagare i danni.
Meta proseguirà lo scontro legale. Il prossimo obiettivo è ottenere un’ingiunzione permanente per impedire a NSO Group di effettuare altri attacchi contro WhatsApp.