Per una Dichiarazione dei Diritti della Rete dell'ONU

Per una Dichiarazione dei Diritti della Rete dell'ONU

L'iniziativa Tunisi Mon Amour raccoglie moltissime importanti adesioni che chiedono al Mondo garanzie sulla rete, libertà di accesso e di utilizzo, diritto alla conoscenza e alla privacy. La rete chiave di volta dello sviluppo
L'iniziativa Tunisi Mon Amour raccoglie moltissime importanti adesioni che chiedono al Mondo garanzie sulla rete, libertà di accesso e di utilizzo, diritto alla conoscenza e alla privacy. La rete chiave di volta dello sviluppo


Roma – Si chiama Tunisi Mon Amour un appello che sta raccogliendo l’interesse di molti intellettuali, politici, operatori della rete e difensori dei diritti civili, un appello per nuove e globali garanzie dell’utente internet che sarà portato nelle prossime settimane al Summit dell’ONU sulla Società dell’informazione WSIS che si terrà appunto a Tunisi.

L’Appello auspica e chiede che l’ONU sia lo strumento attraverso cui dar vita ad una Carta dei Diritti della Rete , che possa fungere da argine agli abusi sugli utenti e sul pensiero compiuti in molti paesi, alla sempre più ampia violazione della sfera della riservatezza dell’individuo e che sia garanzie della possibilità di accedere alla rete e alla condivisione della conoscenza.

“Coloro che sostengono questo appello – ha dichiarato Stefano Rodotà , primo firmatario ed estensore del documento – non sono nomi semplicemente autorevoli, ma sono persone che stanno costruendo questo futuro di libertà: come Gilberto Gil , Ministro della Cultura brasiliana, che ha portato il Brasile ad un esperimento interessantissimo nell’uso di software libero e di uso delle tecnologie per la partecipazione, o come Lawrence Lessig , il teorico delle Creative Commons, l’unico giurista citato dal Times nella selezione dei 100 intellettuali più autorevoli del globo, o come Richard Stallman , il creatore del software libero”.

“La Carta dei Diritti della Rete è un obiettivo ambizioso – ha dichiarato il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, promotore dell’iniziativa – ma il fronte di chi sta costruendo questa battaglia, da Gianni Puglisi , della rappresentanza italiana all’UNESCO, al Sindaco di Roma Walter Veltroni , e l’impegno ottenuto dal Governo italiano, ci dà grande speranza”.

Ma ecco di seguito il testo dell’appello e, a seguire, i firmatari del documento

Tunisi Mon Amour
Per una Dichiarazione dei Diritti della Rete

A Tunisi, in novembre, tutti i paesi del mondo, chiamati dalle Nazioni Unite, si incontreranno nel World Summit on Information Society. E’ una grande opportunità. E’ un incontro che deve concludersi con un documento che segni un’epoca: una Carta dei Diritti per la Rete.

Internet è il più grande spazio pubblico che l’umanità abbia conosciuto. Un luogo dove tutti possono prendere la parola, acquisire conoscenza, produrre idee e non solo informazioni, esercitare il diritto di critica, dialogare, partecipare alla vita comune, e costruire così un mondo diverso di cui tutti possano egualmente dirsi cittadini.
Internet sta realizzando una nuova, grande redistribuzione del potere. Per questo è continuamente a rischio. In nome della sicurezza si restringono libertà. In nome di una logica di mercato miope si restringono possibilità di accesso alla conoscenza. Alleanze tra grandi imprese e stati autoritari cercano di imporre nuove forme di censura. Internet non deve divenire uno strumento per controllare meglio i milioni di persone che se ne servono, per impadronirsi di dati personali contro la volontà degli interessati, per chiudere in recinti proprietari le nuove forme della conoscenza.

Per scongiurare questi pericoli non ci si può affidare soltanto alla naturale capacità di reazione Internet. E’ tempo di affermare alcuni principi come parte della nuova cittadinanza planetaria: libertà di accesso, libertà di utilizzazione, diritto alla conoscenza, rispetto della privacy, riconoscimento di nuovi beni comuni. Solo il pieno rispetto di questi principi costituzionali consentirà di trovare il giusto equilibrio democratico con le esigenze della sicurezza, del mercato, della proprietà intellettuale.

E’ tempo che questi principi siano riconosciuti da una Carta dei Diritti. Chiediamo a tutto il popolo della Rete, alle donne e agli uomini che lo costituiscono, di collaborare con la loro libertà e creatività a questo progetto, e di far sentire la loro voce ai governi di ciascun paese perché lo sostengano.

Stefano Rodotà, Fiorello Cortiana, Gilberto Gil, Ministro della Cultura del Brasile, Walter Veltroni, Sindaco di Roma, Lawrence Lessig, Stanford University – Fondatore Creative Commons, Richard M. Stallman, Fondatore Free Software Foundation, Daniele Auffray, Assessore comune di Parigi, Mariella Gramaglia, Assessore del Comune di Roma, Michelangelo Pistoletto, Artista, Nicola Piovani, Compositore, Carlo Feltrinelli, editore, Dany Cohn Bendit, Parlamentare Europeo, Giovanni Puglisi, Rettore IULM – Membro UNESCO, Matilde Ferraro, Rappresentante della Società Civile al WSIS, Vittorio Bertola, Membro del Working Group on Internet Governance (WGIG) delle Nazioni Unite, Mauro Paissan, Garante privacy, Vincenzo D’Andrea, Università di Trento, Sabina Guzzanti, Artista, Giovanni Prignano, Presidente Assonet-Confesercenti, Stefano Quintarelli, A.I.I.P., Monica Frassoni, Parlamentare Europea, Raffaele Meo, Università di Torino, Marco Ciurcina, Hipatia, Stefano Maffulli, Free Software Foundation Europe, Fiorella De Cindio, Università di Milano – Rete Civica di Milano, Paolo Naldini, “Città dell’Arte”, Carlo Formenti, Università di Lecce – Giornalista, Milly Moratti, Comune di Milano, Franco Bifo Berardi, Giulio De Petra, Il Secolo della Rete, Marco Calvo, LiberLiber, Marco Marandola, Università di Verona, Luigi Malabarba, Senatore, Giorgio Panettoni, Deputato, Arturo Di Corinto, Università di Roma, Domiziana Giordano, Artista, Giacomo Selmi, Informatico, Alberto Cottica, Musicista, Vincenzo Vita, Assessore Provincia di Roma, Francesco Loriga, Comune di Roma, Luciano Modica, Senatore, Francesco Tupone, Presidente Linux club, PFM, Musicisti, Marco Trotta, CRIS, Giovanna Sissa, Osservatorio Tecnologico MIUR, Anna Carola Freschi, Università di Bergamo, Antonella De Robbio, Open Access Iniziative, Giorgio Zamperetti, Università dell’INSUBRIA di Como, Eva Lichtenberger, Parlamentare Europeo, Alex De Lisi, Provincia di Palermo, Laura Tettamanzi, Media Attivista, Flavia Marzano, Università di Bologna, Gabriele Ruffatti, Enginering, Denis Curti, Agenzia CONTRASTO-Milano, Anna Masera, Giornalista, Guido Chiesa, Regista, Mauro Pagani, Musicista, Pier Mario Biava, Primario Ospedale Sesto San Giovanni, Giovanna Sissa, Osservatorio Tecnologico, Claudia Padovani, Università di Padova, Mauro Toffetti, Presidente Confesercenti Provinciale di Milano, Susanna Mornati, CILEA, Paola Gargiulo, Caspur, Claudio Prado, Ministero della Cultura – Brasile- MEGACHIP, Gianluca Bocchi, Università di Bergamo, Gisella Belgeri, AGIS, Francesco Denozza, Università di Milano, Maurizio Zammataro, Juan Carlos De Martin, Creative Commons – Italia, Maria Amata Garito, NETTUNO, Jason Nardi, CRIS, Francesco Obino, INTERNET TIME, Andrea Monti, ALCEI, Giuseppe Nicolosi.

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Pubblicato il
12 ott 2005
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