Pirata, c'è posta per te

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Divulgata la lettera che HADOPI spedirà agli intestatari di linee attraverso cui vengono scambiati materiali protetti da proprietà intellettuale
Divulgata la lettera che HADOPI spedirà agli intestatari di linee attraverso cui vengono scambiati materiali protetti da proprietà intellettuale

HADOPI, l’Alta autorità francese che ha il compito di mettere in atto la cosiddetta dottrina Sarkozy diventata famosa come la teoria dei tre colpi (i tre avvertimenti prima che l’utente si veda disconnesso, escluso dalla Rete), ha diffuso la lettera di ammonizione che arriverà nella posta degli utenti-pirata.

Tre lettere, come i passaggi che dovrà affrontare l’applicazione di questa legge: monitoraggio del P2P, avvertimento e disconnessione. Con la prima fase iniziata da qualche giorno e che ha visto i detentori dei diritti protagonisti di numerose segnalazioni di comportamenti illegali, l’autorità si appresta ora alla seconda fase: l’avvertimento.

È stata quindi resa pubblica la lettera che arriverà tre volte il netizen reo di essere titolare di una linea attraverso cui viene infranto reiteratamente il copyright : “Questa raccomandazione – ha spiegato l’alta autorità nella lotta al download illegale – viene diffusa affinché il suo contenuto possa essere conosciuto da tutti e nessuno rischi di cadere vittima di false comunicazioni volte all’estorsione”.

In essa, innanzitutto, saranno contenuti gli estremi della segnalazione : l’indirizzo IP incriminato e la data e l’ora del download illegale. Non viene invece riportato il corpo del reato , il materiale scaricato che violerebbe la proprietà intellettuale rivendicata, informazioni che presumibilmente potranno essere rintracciare al numero telefonico riportato o al sito ufficiale non ancora attivo. Questo, in futuro, potrebbe anche contenere le informazioni circa le alternative legali al download illegale.

Non vengono inoltre fornite le istruzioni da seguire nel caso in cui non si fosse responsabili dell’illecito e si volesse proteggere la propria rete dal ripetersi di fatti simili: punto nodale della disciplina che presuppone la responsabilità oggettiva dell’utente estesa alla sua linea.

La lettera riporta SIAE sarebbe stata diffusa con l’intenzione di proteggere gli utenti dal fenomeno del “fishing”: la missiva è stata mostrata con lo scopo specifico di impedire truffe ai danni dei netoyen e per questo l’Autorità avverte che non sarà mai chiesto di rispondere alla mail, non conterrà link e, con essa, non verrà mai chiesto di inviare soldi in qualsiasi modo. Le multe arriveranno solo dopo il terzo avvertimento e in separata sede.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 29 set 2010
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