Colui che ci ha donato Breaking Bad (sempre sia lodato), Vince Gilligan, ci tiene a far sapere che non c’è intelligenza artificiale in Pluribus. La sua nuova serie ha fatto il suo debutto nei giorni scorsi su Apple TV con i primi due episodi. Saranno nove in totale quelli che comporranno la prima stagione, pubblicati con il solito metodo del contagocce che tanto piace alle piattaforme per tenere incollati gli abbonati, uno a settimana.
Non c’è AI nella serie Pluribus
Senza inciampare in spoiler, sarebbe delittuoso, è curioso come lo sceneggiatore abbia scelto di specificare This show was made by humans
(Questo show è stato realizzato dagli umani
) nei titoli di coda. Per vedere il messaggio serve una certa prontezza di riflessi, rimane sullo schermo per un second circa. Lo abbiamo messo in evidenza nell’immagine qui sotto.

Una presa di posizione, una dichiarazione d’intenti. Il parere di Gilligan a proposito dell’AI come strumento per la produzione di film e serie è noto da tempo. Lo ha ribadito nei giorni scorsi in un’intervista rilasciata a Deadline, di cui riportiamo un estratto in forma tradotta.
Non mi interessa l’AI … ma cercherò di essere magnanimo e dire che ogni volta che viene creata una nuova tecnologia, devo credere che il suo scopo principale sia quello di rendere il mondo un posto migliore. È solo che … non vedo come renderà il mondo un posto migliore, ma forse lo farà, perché mi sbaglio più spesso di quanto abbia ragione. Dipende dal motivo per cui si crea una tecnologia, ma sempre più sembra chiaro, esplicitamente o implicitamente, che questa tecnologia è progettata per sottrarre lavoro, creatività e impegno creativo agli esseri umani.
Pluribus affronta in modo decisamente anomalo e sopra le righe il tema della felicità. È ambientata ad Albuquerque, la stessa città di Breaking Bad e così come nel suo spin-off Better Call Saul vede l’attrice Rhea Seehorn nei panni della protagonista Carol Sturka.