New York (USA) – Quando verrà lanciato, verso la fine del mese, il nuovo servizio di Pressplay sarà il primo jukebox a pagamento che consentirà la masterizzazione diretta su CD dei brani acquistati online. E si profila una sfida all’ultimo sangue con il sistema RealOne di RealNetworks, che non consente né la masterizzazione né il trasporto dei brani su player portatili.
PressPlay, joint venture fra Vivendi Universal Music e Sony Music, si avvarrà del software di Roxio per fornire ai propri abbonati la possibilità di archiviare la musica su CD, una funzionalità che, secondo alcuni analisti, potrebbe addirittura sedurre molti di coloro che utilizzano abitualmente i network di file sharing come MusicCity e Gnutella.
Entro la fine dell’anno Pressplay metterà in vendita su Internet circa 100.000 brani musicali tratti dai cataloghi di Sony Music, Universal ed EMI. Il servizio verrà distribuito attraverso siti affiliati, fra cui MP3.com, MSN Music, il portale di Roxio e Yahoo!.
Al momento non si hanno informazioni sui prezzi del servizio o sulle eventuali forme di protezione introdotte nel software di Roxio. E’ facile attendersi che sul lato della protezione dalla copia le major discografiche dietro a Pressplay si siano debitamente precautelate.
Roxio, che ha già sviluppato per conto di EMI un software di masterizzazione in grado di preservare le informazioni sulle proprietà intellettuali integrate nella musica digitale, potrebbe aver inserito nel proprio software forme di protezione anti-copia o, come hanno ipotizzato altri, un sistema per creare CD incompatibili con i normali lettori audio.
Al di là delle forme di tutela dei diritti d’autore che Sony e Universal possano aver adottato, molti autori sembrano non voler nemmeno sentir parlare di Internet. Secondo quanto riportato da alcune fonti on-line, sarebbero almeno una dozzina gli artisti che hanno minacciato di rompere i loro contratti con le proprie etichette se queste decidessero di distribuire on-line la loro musica, anche se a pagamento.
“Il discorso è che per adesso centinaia di siti stanno utilizzano illegalmente milioni di tracce musicali senza dare una remunerazione di alcun genere agli artisti, compositori o case di registrazione”, ha risposto Zach Horowitz, presidente di Universal Music Group. “Le case di registrazione stanno spendendo decine di milioni di dollari per lanciare servizi legali che, noi speriamo, possano generare nuovi introiti che compensino gli autori della musica. Le energie di tutti dovrebbero essere dirette contro i servizi illegali, non contro quelli legittimi”.
Alcuni osservatori non hanno mancato di notare come Sony, a dispetto di tutte le altre case discografiche, potrebbe avere più di un interesse a lanciare un servizio come quello di Pressplay. Il colosso, infatti, non solo intasca royalty per ogni CD vergine prodotto nel mondo, ma è anche uno dei maggiori produttori di masterizzatori. Una coincidenza?