Privatizzazione Dell, squali in vista?

Privatizzazione Dell, squali in vista?

Carl Icahn mette le mani (e il portafogli) su un gran numero di azioni. L'obiettivo potrebbe essere quello di incassare ingenti guadagni sul breve periodo impedendo la privatizzazione della società
Carl Icahn mette le mani (e il portafogli) su un gran numero di azioni. L'obiettivo potrebbe essere quello di incassare ingenti guadagni sul breve periodo impedendo la privatizzazione della società

Ancora complicazioni in vista per la delicata operazione di privatizzazione di Dell , con la società statunitense che diventa mira di interessi finanziari dall’appetito smisurato e la minaccia di un veto che potrebbe mandare a rotoli il tentativo di de-finanziarizzazione portato avanti da Michael Dell.

L’idea di una Dell privata svincolata dalla bramosia di dividendi degli azionisti non piace a Hewlett-Packard , ma HP non possiede azioni Dell e ha ben poche armi a disposizione per impedire l’operazione.
Chi invece potrebbe avere tali armi – e un certo interesse a usarle – è Carl Icahn , magnate degli investimenti di borsa che si è costruito una fama di “saccheggiatore” di aziende interessato al ritorno economico immediato a discapito delle prospettive a lungo termine delle società acquisite.

Icahn starebbe ammassando azioni Dell come un forsennato, dicono le voci di corridoio di Wall Street, sarebbe già arrivato a 100 milioni di quote azionarie per un 6 per cento del valore totale della corporation statunitense. Tale somma di azioni non potrebbe – da sola – impedire la privatizzazione, ma una volta sommata alla partecipazione di Southeastern Asset Management (SAM) raggiungerebbe una percentuale sufficiente (14,4 per cento) a influenzare il corso futuro degli eventi.

SAM è dichiaratamente ostile alla privatizzazione di Dell, e anche Icahn non è affatto esaltato dall’idea: il multimiliardario è piuttosto interessato a modificare la struttura finanziaria della società tramite leveraged recapitalization , con la possibilità di pagare agli azionisti – e naturalmente a Icahn per primo – un “significativo” dividendo una tantum .

In risposta alle critiche di Icahn e delle altre “terze parti” interessate alle sorti di Dell, lo speciale comitato organizzato dal management per gestire la privatizzazione ha deciso di coinvolgere investitori e aziende (concorrenti) nel processo decisionale. “L’obiettivo è garantire il miglior risultato per gli azionisti di Dell – si spiega – che si tratti dell’annunciata transazione o di una soluzione alternativa”. HP e Lenovo si sono già dimostrate interessate, mentre si attende la risposta di Icahn.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
7 mar 2013
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