Project Maelstrom, una beta per il Web P2P

Project Maelstrom, una beta per il Web P2P

BitTorrent ha reso disponibile una versione di test del proprio browser per utenti Windows: il sogno di un Web distribuito è ora navigabile
BitTorrent ha reso disponibile una versione di test del proprio browser per utenti Windows: il sogno di un Web distribuito è ora navigabile

La prospettiva è quella di un Web distribuito, che non conti più sulla tradizionale architettura dipendente dai server, controllabile da stato e mercato: una prospettiva immaginata da BitTorrent, realisticamente molto lontana nel tempo ma resa più concreta dal lancio della beta pubblica di Project Maelstrom.

Centrato sul browser presentato nel mese di dicembre, il progetto di BitTorrent è ora tangibile e scaricabile : basato su Chromium e disponibile per ora ai soli utenti Windows, in fase di lavorazione per gli utenti di Mac OS X, Maelstrom consente come ogni browser di navigare pagine ordinarie (supporta i protocolli HTTP/HTTPS), ma soprattutto di gestire siti web confezionati come fossero del file disseminati su rete BitTorrent, ospitati sulle macchine di diversi utenti così da potersi affrancare dalla tradizionale struttura centralizzata del Web.

Per ora c’è poco da dare in pasto a Project Maelstrom, fra qualche contenuto in HTML5 e qualche Bundle, insieme alla possibilità di scaricare e visualizzare in streaming contenuti condivisi su reti P2P senza passare da alcun client torrent: BitTorrent ha però messo a disposizione i primi strumenti dedicati agli sviluppatori, così da poter estendere le sperimentazioni con la creazione e il seeding di nuovi siti distribuiti.

BitTorrent spiega che il progetto ha suscitato l’interesse di oltre 10mila sviluppatori e di 3500 produttori di contenuti, che contribuiranno a “delineare quello che succederà nei prossimi 20 anni di Internet”: la cerchia dei collaboratori della community è ancora ristretta ma l’azienda auspica che le proprie ambizioni innovative daranno vita a una rete “davvero neutrale, orientata ai contenuti” basata su “una alternativa a HTTP più efficiente, scalabile ed economica”.

Gaia Bottà

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Pubblicato il 13 apr 2015
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