Raspberry Pi, le prime unità

Raspberry Pi, le prime unità

Il micro-computer britannico si appresta a entrare nelle case dei primi che si sono prenotati. La produzione sarà lenta, almeno all'inizio. Intanto in India il tablet super-economico si aggiorna
Il micro-computer britannico si appresta a entrare nelle case dei primi che si sono prenotati. La produzione sarà lenta, almeno all'inizio. Intanto in India il tablet super-economico si aggiorna

La problematica “avventura” di Raspberry Pi giunge finalmente a una svolta: la prima partita del micro-computer da 25-35 dollari voluto dal game designer David Braben è pronta per la spedizione, dopo un paio di incidenti di percorso che ne hanno ritardato l’uscita in questi mesi.

A febbraio, all’avvio della produzione, la richiesta di Raspberry Pi era stata tale da esaurire in poco tempo tutte le unità previste per la prima tornata di vendite. In seguito ci si è messo un problema nella produzione – componente errato saldato sulla scheda – e poi una fase di testing fallimentare per spingere la società a rimandare le consegne fino a oggi.

Ora però Raspberry Pi annuncia di aver ricevuto i primi ordinativi pienamente testati e funzionanti, e la spedizione ai primi acquirenti avverrà quanto prima. Le quantità sono ancora limitate, quindi non tutti quelli che attendevano il proprio micro-computer ARM da 35 dollari saranno soddisfatti, per ora.

Uno dei target commerciali di Raspberry Pi è l’utenza giovane ancora impegnata a scuola, un mercato a cui dovrebbe fare gola il bassissimo prezzo del dispositivo e la possibilità di sperimentare la programmazione e attività informatiche affini.

Lo stesso target “educativo” è d’altronde quello a cui si rivolge Aakash 2, nuova versione del tablet indiano da 35 dollari aggiornata nella dotazione tecnica: il nuovo tablet con schermo touch da 7″ monterà una CPU ARM Cortex-A8 da 800 MHz (contro la CPU da 366 MHz della prima versione) e verrà distribuito con l’OS Android 2.3. Nel giro di pochi mesi ci sarà l’aggiornamento software ad Android 4.0, promette la società produttrice, ed entro la fine dell’anno si passerà a un’architettura hardware dual-core (Cortex-A9).

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 16 apr 2012
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