Ray-Ban Display di Meta: geniali, ma impossibili da riparare

Ray-Ban Display di Meta: geniali, ma impossibili da riparare

Secondo iFixit, gli occhiali Ray-Ban Display di Meta sono difficili da riparare. Batteria non sostituibile, altoparlanti saldati e lenti su misura.
Ray-Ban Display di Meta: geniali, ma impossibili da riparare
Secondo iFixit, gli occhiali Ray-Ban Display di Meta sono difficili da riparare. Batteria non sostituibile, altoparlanti saldati e lenti su misura.

Smontare gli occhiali smart Ray-Ban Display di Meta è come aprire una matrioska russa dove ogni strato rivela qualcosa di più complicato. iFixit, il sito web che ha fatto della riparabilità fai-da-te la propria bandiera, ha preso in mano questi occhiali da 800 dollari, li ha sezionati con la precisione di un chirurgo e alla fine ha alzato le mani in segno di resa.

Il verdetto? “Irriparabili“. Non difficili da riparare, proprio impossibili a meno che non si abbiano competenze da ingegnere aerospaziale e strumenti che probabilmente non esistono nemmeno in commercio. Ma prima di scrivere l’epitaffio per la riparabilità, iFixit ha voluto almeno elogiare la tecnologia. Perché se questi occhiali sono un disastro per chi sogna di aggiustarli nel garage di casa, sono anche un piccolo miracolo di ingegneria ottica.

iFixit smonta gli occhiali AR di Meta: tecnologia top, riparabilità flop

Per sostituire la batteria degli occhiali Ray-Ban Meta Display, è necessario dividere a metà le stanghette e la montatura. Meta non fornisce alcun modo ufficiale per farlo, il che significa che si sta tecnicamente violando la garanzia nel momento esatto in cui si prova. E anche se si riesce a farlo senza distruggere tutto, si scoprirebbe che la batteria è saldata dentro come se fosse parte integrante della struttura.

Gli altoparlanti? Stessa storia. Saldati in modo permanente, impossibili da sostituire senza strumenti ad hoc e una dose massiccia di speranza. iFixit ha sottolineato che qualsiasi riparazione richiederà competenze e strumenti specializzati, perciò, meglio non provarci.

Insomma, se gli occhiali si rompono, tocca ricomprarli di nuovo o mandarli in riparazione ufficiale, e probabilmente costerà quasi quanto un paio nuovo…

Lenti impossibili da trovare (ma bellissime)

Le lenti sono un capitolo a parte. Realizzate appositamente con un sistema di guide d’onda geometriche riflettenti, sono praticamente delle opere d’arte. Funzionano riflettendo la luce agli occhi di chi le indossa con angoli specifici usando specchi parzialmente riflettenti. Il risultato? Un’esperienza di realtà aumentata che non solo funziona, ma impedisce anche ad altre persone di vedere cosa si guardando.

È una soluzione elegante a un problema reale, nessuno vuole che gli estranei vedano cosa si sta leggendo o guardando attraverso gli occhiali AR. Le lenti diffrattive vecchio stile creavano quel fastidioso bagliore degli occhi che tradiva immediatamente cosa si sta facendo. Queste no.

Ma se una lente si graffia o si rompe? Buona fortuna a trovarne una sostitutiva. Sono personalizzate, costose da produrre e probabilmente non disponibili come ricambio singolo. iFixit è rimasta impressionata dalla lavorazione del vetro, definendola eccezionale, ma ha anche fatto notare che tutta questa raffinatezza ha un prezzo: l’impossibilità di ripararle.

Un mini proiettore che fa magie (ma non si tocca)

Nella stanghetta destra c’è un mini proiettore che usa una tecnologia chiamata LCoS (liquid crystal on silicon). Questo piccolo dispositivo crea un’immagine a griglia di 600×600 pixel che dovrebbe essere priva di artefatti visivi. È il cuore pulsante dell’esperienza AR, quello che proietta le informazioni davanti ai propri occhi.

Anche questo componente è praticamente irraggiungibile. Se si rompe, si dovrà smontare mezza stanghetta, sperare di non rompere nulla e poi trovare un ricambio che probabilmente Meta non vende al pubblico.

Meta vende in perdita? Probabile

iFixit sospetta che Meta stia vendendo questi occhiali in perdita. Il prezzo di 800 dollari sembra alto, ma considerando la complessità delle lenti in vetro, il mini proiettore LCoS e tutta la tecnologia infilata dentro una montatura che deve sembrare normale, è probabile che il costo di produzione sia ancora più alto.

È una strategia comune nel settore tech, si vende l’hardware sottocosto per costruire un ecosistema e poi si monetizza in altri modi. In questo caso, Meta probabilmente spera che gli utenti si abituino agli occhiali AR e continuino a comprare versioni future, magari con abbonamenti o servizi integrati.

Ma vendere in perdita non giustifica l’irriparabilità. Anzi, la rende ancora più frustrante. iFixit conclude la sua analisi con un appello a Meta: In futuro date priorità a batterie sostituibili, stanghette modulari e lenti intercambiabili. È una richiesta ragionevole, soprattutto considerando che la legislazione europea sta spingendo sempre di più verso il diritto alla riparazione.

https://youtu.be/G8ypYclM0bc

Fonte: IFIXIT
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Pubblicato il
10 ott 2025
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